Riceviamo e pubblichiamo:
È notizia di pochi giorni fa che ad uno dei compagni del 27 F sia stato notificato un procedimento. L’ipotesi dell’inquirente è che sia l’autore di una scritta sul muro dell’ambasciata italiana in Spagna. Il fatto insignificante diventa un racconto ricco di spunti e suggestioni con lo scopo di disegnare il profilo del pericoloso anarchico.
Ovviamente la Stampa e la Repubblica si sono dilettate nel fornire le generalità del soggetto, e nel dipingere un profilo senza avere certezza delle informazioni che sono talmente approssimative da essere assolutamente inattendibili. Fatti di riferimento quali età e curriculum criminale, sono a cavallo tra l’invenzione e la distorsione, ma non importa: bisogna individuare, a tutti i costi, una pista internazionale che porti a smascherare un disegno terroristico. Poco importa se il disegno non c’è!
Ricordiamo come durante gli eventi del 21 febbraio 2021 (una manifestazioni in solidarietà con Pablo Hasel) fosse stata individuata come autrice del rogo di una camionetta della polizia una donna piemontese di cui furono fornite generalità, e dettagli della vita privata, come se il fatto fosse accertato e come se le sue attività culturali potessero dipingere il profilo criminale di una bombarola. Peccato che lei non c’entrasse nulla con il fatto, addirittura non fosse presente durante lo specifico accadimento. Perizie e video degli investigatori ne hanno dimostrato infatti la totale estraneità.
È sempre più chiaro, a noi oppositori del sistema, come alcuni massmedia siano al soldo del potere, e al servizio delle finalità decise di volta in volta dai padroni di turno, in funzione delle esigenze del momento.
Voglio invece dire alcune cose certe:
Gli anarchici non hanno capi.
Gli anarchici sono senza patria.
Gli anarchici non sono omologati all’interno di logiche di partito.
La solidarietà è un principio degli anarchici.
Gli anarchici praticano l’azione diretta.
La libertà è il principio fondamentale degli anarchici.