Germania: Lettera dell’anarchico prigioniero Thomas Meyer-Falk

Per dare spazio a chi è senza nome, senza volto e senza voce!

Orrore, tristezza, rabbia, collera e senso di impotenza. Un’esplosione di affetto e di emozioni a breve termine qui, sentimenti duraturi e persistenti là. Tutto questo, prima ancora di chiamarlo stato d’animo, colora il nostro sfondo esperienziale ed è, per così dire, lo strato primordiale, il terreno del sentimento.

È il riscaldamento globale, quello che viene chiamato “crisi climatica”, come se si trattasse di una crisi temporalmente gestibile e non di un cambiamento mondiale di portata generazionale, tra le cui pagine vanno letti tutti gli ulteriori conflitti, perché è richiesta una cooperazione, un’unione a livello mondiale.

Invece imperversano guerre orribili, non solo quella in Europa centrale, nell’area dell’Ucraina, ma anche in Kurdistan, in Siria, nello Yemen, in molte regioni dell’Africa. Conflitti in Sud America, in Asia: in pratica non c’è regione del mondo in cui non siano in corso conflitti militari, che a loro volta generano ancora più orrore, dolore, rabbia e collera.

Senza dimenticare gli antagonismi economici. Tanto banali quanto esistenziali: Ricchi contro poveri! Sempre più super-ricchi contro sempre più super-poveri. Sempre più sfruttatori contro sfruttati.

Le carceri sono piene anche per questo. Le persone vengono imprigionate se non vogliono più appartenere ai super poveri. E se le persone si spingono oltre il corridoio molto stretto che i sistemi governativi tengono aperto per le proteste, per esprimere la loro paura, ma anche la loro rabbia per le condizioni esistenti, vengono anch’esse rinchiuse. Quando le persone esprimono il loro dissenso, come accade attualmente in Russia ad esempio, possono essere arrestate. Vengono imprigionate anche quelle persone che non riescono più a sopportare la brutalità del presente, e assumono delle sostanze per fuggire in un mondo colorato fatto di illusioni. A seconda del Paese, viene comminata persino la pena di morte. E le persone che fuggono dalla fame o da una situazione di vita altrimenti disperata, vengono anch’esse rinchiuse nelle carceri, se non addirittura uccise, oppure vengono istituiti regimi di frontiera disumani, che causano la morte di innumerevoli persone.

Settimane di solidarietà come questa dell’agosto 2022, sono un incoraggiamento per tutti coloro che sono detenuti nelle carceri, e per coloro che subiscono continuamente la minaccia di essere imprigionati. Perché è un lavoro contro l’oblio. Di solito, l’interesse per le persone detenute diminuisce quando il loro processo penale è terminato. Ma le Settimane di Solidarietà come questa servono a  riportare i nomi, i volti e le voci di queste persone al centro dell’attenzione.

È una fatica di Sisifo, perché il numero dei detenuti aumenta invece di diminuire, e tutto questo avviene sullo sfondo di conflitti e controversie esistenziali, che a loro volta attirano l’attenzione.

La cosa ancora più bella è che ci siano persone, fuori dalle mura, che riempiono di vita e mantengono viva questa settimana di solidarietà in agosto.

Un saluto di cuore

Thomas Meyer-Falk
c/o JVA(SV)
Hermann-Herder-Str.8
D-79104 Freiburg
Germany

freedom-for-thomas.de

Fonte: darknights.noblogs.org

Traduzione: Inferno Urbano