Salonicco, Grecia: Rivendicazione dell’attacco contro una squadra antisommossa del MAT

“La vita è diventata una grande bugia

non c’è più la brutalità della polizia

ci sono solo manifestanti assetati di sangue pieni di furia brutale

che corrono a perdifiato dalla disperazione

i com-mat-asfaliti (1) i gas lacrimogeni, gli scudi.

i caschi, le gabbie incubatrici

le uova di serpente della società fascista strisciante…”

George Tsingos and the Black Circles

Osservando le cronache nazionali degli ultimi mesi ci si accorge che, nonostante le reazioni sociali che si sono sviluppate, l’isolamento e la repressione del movimento antagonista, nonché l’imposizione di misure di controllo sociale senza precedenti, rimangono un obiettivo chiave dello Stato greco. La gentrificazione di Exarcheia prevede la costruzione di una stazione della metropolitana nella piazza, la riqualificazione-privatizzazione della collina di Strefi e il blocco dell’accesso al Politecnico. Tutto questo mira a sradicare la tradizione rivoluzionaria della zona. Allo stesso modo, l’installazione di plotoni MAT e di ogni altra forma di polizia all’interno dell’Università Aristotele di Salonicco, mira a ripulire i locali dell’università da qualsiasi voce di opposizione ai padroni. Ma oltre a colpire i movimenti, l’assunzione di migliaia di nuovi poliziotti, i milioni stanziati per equipaggiare le forze dell’ordine e la loro costante presenza sulla scena pubblica, in ogni occasione, hanno impostato il tono del nuovo contratto sociale. E tutto questo in un momento in cui la società si sta nuovamente impoverendo, con una precisione che spinge chi viene dal basso ai limiti della sopravvivenza. In poche parole, come Petsas ci ha arrogantemente informato, l’adattamento (ai dettami del capitalismo e dello Stato) o la morte.

Lo sforzo dell’attuale governo di ristrutturare il sistema educativo, e in particolare quello delle università, inizia il giorno successivo alla sua elezione con l’abolizione dell’asilo universitario. Il pretesto era quello di reprimere l’illegalità e infondere un senso di sicurezza. A ciò ha fatto seguito l’approvazione della legge 4777 in piena quarantena, per evitare ogni tipo di reazione sociale. La risposta a quelle che si sono manifestate è stata una dimostrazione di ferocia e brutalità senza precedenti. Solo alcuni esempi:

– la pistola sfoderata e puntata di un poliziotto presso la ΑΣΣΟΕ (Scuola di Economia di Atene)

– ben due sgomberi del rettorato occupato dell’Università Aristotele di Salonicco nell’arco di un mese, nel 2021

– lo sgombero del Biologico Squat

– centinaia di feriti, pestaggi e arresti negli ultimi due anni durante le mobilitazioni studentesche

– il lancio di gas lacrimogeno asfissiante all’interno della ΣΘΕ (Scuola di Scienze) in pieno giorno, con centinaia di studenti e lavoratori rimasti intrappolati nell’edificio

– l’aver colpito e ferito gravemente uno studente con una granata flashbang sparata a bruciapelo

– l’attacco omicida alla folla che assisteva al concerto di Thanasis Papakostantinou, durante il 3° Festival Libertario degli Spazi Occupati e dei Collettivi, che ha quasi provocato la morte per calpestamento delle centinaia di persone presenti.

Questa è la sicurezza di cui si vantano: pestaggi, torture, imposizione del silenzio tombale. Le analogie con il settennato 67-74, per quanto disorientati possano essere rispetto a come sarebbe stato con un governo socialdemocratico di sinistra, dimostrano che lo Stato e il capitale, indipendentemente dal regime, non tengono conto né dei diritti democratici né delle vite umane, nella loro ricerca del potere e del profitto.

Ma la legge 4777, sebbene la sua filosofia si concentri sulla sterilizzazione dei campus universitari, non si limita a questo. Istituisce il corpo di polizia permanente dell’OPPI (poliziotti universitari), prevede l’installazione di telecamere e tornelli agli ingressi delle facoltà. Prevede anche l’introduzione di una legge disciplinare per facilitare l’espulsione degli studenti e l’espulsione definitiva se si supera il numero di anni di studio (n+2). Con l’introduzione  della Base Minima di Ammissione, si escludono migliaia di candidati poveri dall’istruzione superiore, si rafforzano le barriere di classe e si facilita ulteriormente la redditività del capitale.

Ma qual è il ruolo delle università e perché la loro ristrutturazione è così centrale nell’agenda di questo governo? Nella divisione capitalistica del lavoro, le università formano la forza lavoro qualificata dell’economia di domani, oltre a produrre la ricerca che i padroni utilizzeranno per aumentare la loro redditività. L’università forma anche i capi o i manager del futuro. L’ideologia dell’avanzamento sociale, sebbene riguardi solo una piccola parte del corpo studentesco, viene utilizzata per oscurare gli interessi di classe della grande maggioranza.

In opposizione agli imperativi capitalistici, l’università non produce solo ricerca e sfruttamento, ma impedisce la loro contestazione. Dietro le rivendicazioni sindacali degli studenti e la propaganda del regime sui centri di illegalità si nasconde, in forma latente e a bassa intensità, un aspetto della guerra tra sfruttatori e sfruttati. Ecco perché nei momenti di grande intensificazione del conflitto le lotte studentesche sono abbracciate da ampi settori della base proletaria. È per questo che l’occupazione del novembre ’73 si è trasformata in una rivolta che ha sfidato il regime.

Da allora l’università è stata, e continua a essere, un trampolino di lancio per le lotte sociali e di classe e per la resistenza. Da allora, la strategia di controinsurrezione dello Stato greco mira a riconquistare gradualmente il monopolio statale della violenza nelle università.

Gli omicidi di Iakovos Koumis e Stamatina Kanellopoulou nella marcia del Politecnico del 1980 da parte della polizia antisommossa, l’esecuzione di Michalis Kaltezas nella marcia del 1985 e lo sgombero del vecchio edificio di Chimica il giorno successivo, gli scontri e lo sgombero del Politecnico nel novembre 1995 con 500 anarchici arrestati, il ruolo centrale degli edifici universitari occupati nella rivolta del dicembre 2008, la scelta della facoltà di Giurisprudenza per lo sciopero della fame di 300 immigrati nel gennaio 2011, la funzione degli edifici universitari nel centro di Atene come centri di lotta nell’esplosione della rabbia anti-memorandum nel febbraio 2012, la rottura del coprifuoco nel febbraio-marzo 2021 con le facoltà occupate e riaffittate dell’Università Aristotele di Salonicco come base, le migliaia di momenti di ribellione che si sono svolti in tutti questi anni intorno alle università sono solo alcuni esempi di quanto questi luoghi di studio siano centrali nella territorializzazione dell’antagonismo di classe nelle metropoli greche.

È una posta in gioco centrale ed un nostro preciso dovere storico, in quanto parte del movimento sociale che lavora per l’emancipazione umana, creare un collegamento con le lotte delle generazioni precedenti, difendendo le loro conquiste. Contro la logica irrealistica secondo cui lottando non possiamo cambiare nulla, possiamo usare la memoria delle lotte come arma e ispirazione per riaccendere quelle  del presente.

Al contrario, sono le vie istituzionali per il cambiamento sociale e la protezione della base contro la violenza capitalista che si sono dimostrate più volte inefficaci. Potremmo citare centinaia di episodi. Ci accontenteremo di quelli che seguono: Le promesse di SYRIZA di abolire i memorandum (programma di aiuti della UE*) si sono tradotte in nuovi memorandum, in politiche di morte sull’immigrazione e in un ulteriore rafforzamento della cooperazione con la NATO. Dalla sinistra di establishment non possiamo aspettarci altro che ben mascherati tentativi di integrazione e repressione.

Per quanto riguarda la magistratura indipendente, ricordiamo che lo stupratore di bambini, e prescelto del partito Nuova Democrazia, Lignadis, è stato rilasciato dopo un breve periodo di detenzione. Gli assassini di Zak Kostopoulos sono stati lasciati liberi (Hortarias, Athanasopoulos) o assolti (tutti i poliziotti coinvolti). Gli accusati dello scandalo Siemens (2) sono tutti innocenti dopo più di dieci anni. Per il finanziamento clandestino di milioni di Nuova Democrazia e PASOK, la magistratura imparziale ha deciso che nessuno è da biasimare.

Contrariamente a quanto detto, Giannis Michailidis rimane tuttora in carcere a tempo indeterminato, nonostante sia scaduto il tempo necessario per la libertà condizionata. Tutto ciò che possiamo aspettarci dalla giustizia borghese è che difenda gli interessi della classe dominante fino in fondo.

Il 21 ottobre inizia il processo contro alcuni dei poliziotti che hanno torturato il compagno Vassilis Mangos. Conoscendo il ruolo della giustizia borghese, ripetiamo le parole del compagno “E anche se non vinceremo mai, lotteremo sempre”.

L’unica speranza per chi viene dal basso risiede nelle lotte di classe multiformi e non mediate. Nei luoghi di lavoro, nelle università e nei quartieri, per opporsi alla violenza dello Stato e allo sfruttamento capitalista con l’organizzazione di classe e il diritto all’insurrezione. Per abbandonare l’introversione e superare le divisioni che ci vengono imposte. Per far sì che la paura cambi di parte. Per un mondo di uguaglianza, libertà, solidarietà. Per l’anarchia.

Il 7 ottobre a mezzogiorno abbiamo restituito una piccola parte della violenza di Stato che riceviamo quotidianamente attaccando con delle molotov la squadra antisommossa che presidia il Biologico Squat dell’Università di Salonicco. Abbiamo preso tutte le misure necessarie per evitare di mettere in pericolo i passanti. Prima abbiamo preso di mira i poliziotti che stavano di guardia, mentre dormivano e poi, dopo aver fatto in modo che si dileguassero, abbiamo colpito il blindato stesso.

Potere al membro dell’organizzazione Azione Anarchica Thanos Chatziangelou, catturato.

Solidarietà a Georgia Voulgaris e Panagiotis Kalaitzis, perseguiti per lo stesso caso.

Né in 34 né in 100 squat, per sempre Biologico.

Né sanzioni disciplinari, né espulsioni, via i poliziotti dalle scuole.

studenti anarchici – ACAB

(1) Con il termine “com-mat-asfaliti” si intende Partito Comunista-MAT-Poliziotti in borghese. Una frase di uso comune per descrivere come il KKE – Partito Comunista Greco, che è stalinista, sostenga la polizia e lo Stato. Si è sempre opposto attivamente a qualsiasi rivolta insurrezionale, come nel dicembre 2008, ed è stato al fianco, o addirittura in prima linea, con le forze nell’ordine nella repressione delle proteste, soprattutto quelle anarchiche.

(2) Lo “scandalo Siemens” fu uno scandalo di corruzione e concussione sugli accordi tra la Siemens e i funzionari del governo greco scoppiato durante i Giochi Olimpici estivi di Atene del 2004, in merito ai sistemi di sicurezza e agli acquisti effettuati dalla società pubblica di telecomunicazioni OTE negli anni Novanta.

Fonte:athens.indymedia.org via darknights.noblogs.org

Traduzione: Inferno Urbano