Prigioni Cilene: Parole del prigioniero antiautoritario Juan Flores Riquelme

“Ci uniamo fraternamente a coloro che scelgono e abbracciano l’attacco senza compromessi, dando continuità a secoli di azione nera. Noi ereditiamo l’odio di coloro che sono morti brandendo le loro armi, di coloro che sono caduti lanciando le loro bombe”.

Un nuovo approccio all’irriducibilità e all’insubordinazione.

Strizziamo l’occhio ai gruppi e alle individualità in conflitto permanente contro l’ordine stabilito.

E a tutti coloro che si riconoscono come nemici inconciliabili del potere!!!

Splendidamente vicini ad ogni azione contro il potere, ai colpi inferti alle sue strutture, gli sbirri e i loro collaboratori ci fanno tornare ancora e ancora sulle nostre decisioni, riaffermandole sempre, continuando a scommettere sulla liberazione totale e l’azione autonoma, che rompa la normalità asfissiante di questa società civile dentro e fuori le mura. Complotti e attentati carichi di coraggio, vendetta e solidarietà sono arrivati fino a noi, donandoci un po’ di ossigeno in questo presente avverso e un sorriso complice. Che gli sbirri sappiano che non sarà più possibile per loro camminare completamente tranquilli, nemmeno fra le mura  delle loro prigioni. L’acuirsi del conflitto è ancora nel pieno del suo vigore, ansiosi di attaccare il potere, continuiamo a difendere coraggiosamente la possibilità di svilupparci e di crescere senza obbedire, anche nelle loro prigioni.

L’avanzata sfrenata, e contro ogni previsione, sulla via della guerra sociale è il risultato di una vita di ribellione, lontana da esitazioni e prospettive immature…

Abbracciando la nostra decisione di combattere e attaccare il potere, ben conoscendo i rischi a cui andiamo incontro, scommettiamo sul confronto reale contro il sistema capitalista, assumendo con coerenza il prezzo molto alto che dovremo pagare come conseguenza delle noste azioni nel corso di questa guerra.

“Chi decide di ribellarsi alla miseria impiantata alla nascita conosce solo due destini: la prigione e la morte, noi sussurriamo una terza opzione, L’ATTACCO”.

Rispondo all’appello dei miei fratelli e delle mie sorelle, quelli che riconosco come compagn* nelle idee e nelle pratiche, nella vita e nella morte, e lancio il mio grido, che è fratello del vostro, apparteniamo allo stesso branco, condividiamo lo stesso modo di intendere e affrontare il mondo del potere.

Diamo vita a qualcosa, qualcosa di forte che infiammi e distrugga tutto ciò che è al servizio del potere e dei suoi potenti… qualcosa che gridi vendetta e faccia crollare il dominio con tutta la nostra rabbia, garantendo continuità, che il ruggito del caos distrugga i timpani di ogni potente!!!!

Juan Alexis Flores Riquelme

Prigioniero antiautoritario

C.P Rancagua “La Gonzalina”

Fonte: Contrainfo

Traduzione: infernourbano