Atene [Grecia]: Rivendicazione per l’attacco Molotov contro la stazione di polizia – Base dell’unità antisommossa MAT-YMAT

In questi giorni, la polizia reprime nuovamente lo scoppio collettivo di rabbia e la necessità di conflitti violenti. Nei loro uffici, nei blindati, nei bar si nutrono dell’idea di poter prendere gli insorti e di poterli umiliare, torturare e imprigionare. Nella notte del 2 dicembre li abbiamo attaccati nella loro sede. Per prenderli di sorpresa, per svelare i loro punti deboli e le loro carenze di fonte al nostro perenne desiderio di distruggerli. Gli stessi sbirri che orgogliosi pattugliano la città, convinti della propria illimitata abilità di terrorizzare la popolazione, sono stati costretti a fuggire pieni di paura davanti alla propria stazione.

Così come lo Stato democratico mantiene la popolazione in uno stato continuo di sopravvivenza, senza carestie e malattie dilaganti, così gli sbirri utilizzano il massimo della repressione senza eseguirla direttamente. La loro presenza serve per imporre il controllo, le loro azioni per ristabilire l’ordine. La loro guerra è chimica e le armi che utilizzano non sono letali. Loro rappresentano la cornice della stabilità, definendo i confini interni delle metropoli, tracciando percorsi e vicoli ciechi per le manifestazioni. Stanno guadagnando terreno, stabilendo le zone pericolose che devono essere circondate. Vengono utilizzati contro le rivolte sociali, contro i migranti all’interno dei campi, e per assicurare la distruzione dei luoghi naturali. Loro sono il simbolo del soggetto dominante sulla base sociale, così come il maschio bianco eterosessuale europeo, garante di leggi a favore della società statalista e capitalista. La creazione della stazione di polizia YMET [antisommossa, ndr] a Kaisariani è stata una mossa pianificata delle politiche contro-insurrezionali. Durante l’occupazione nazista greco-tedesca e gli scontri avvenuti ad Atene nel 1944, questo quartiere era un’area di resistenza. Oggi sembra normale vedere la continua presenza di sbirri in uniforme, che circolano e vivono attorno a questa base militare. Questo succede quando la repressione non viene affrontata in sè, ma il nemico viene trovato nell’origine naturale della repressione. Gli abitanti accettano di essere dominati dalle forze repressive locali se non vengono coinvolte le potenze straniere. Alcune parti delle forze di resistenza, negli ultimi decenni, hanno rifiutato la natura patriottica di sinistra della tradizione guerrigliera. Noi siamo una parte di questa negazione, e stiamo cercando di sviluppare le nostre analisi al di là dell’egemonia della sinistra.

L’insurrezione del 2008 in Grecia è stata una delle più potenti del mondo contemporaneo. Ha mostrato la quantità di forza e di creatività che può essere scagliata contro i meccanismi statali, e quanto deboli e piccoli potessero sembrare. L’omicidio di Grigoropoulos da parte della polizia greca sarà sempre presente nella nostra memoria e nelle nostre azioni. Anche se dobbiamo sottolineare che l’insurrezione che ne scaturì, e che coinvolse la società e tutti i partiti politici di sinistra, è stata causata dal fatto che fosse uno studente bianco quindicenne (nel frattempo cercavano di nascondere la sua vera identità politica). Dal nostro punto di vista, vediamo accadere omicidi di Stato ogni giorno, insieme all’imprigionamento e al dominio sul territorio. Ecco perchè le nostre lotte sono violente e costanti. I nostri atti insurrezionali non dipendono dalla legittimazione sociale. La società è un concetto astratto, si riferisce più a ciò che è visibile e a ciò che è autorizzato ad esistere. Le nostre lotte sono legate alle nostre esperienze. Noi non combattiamo per salvare le persone, combattiamo per sopravvivere e portare la solidarietà a coloro che resistono, con l’obiettivo di stimolare più individui e collettivi possibili ad unirsi a questa lotta anarchica.

Le nostre tattiche possono essere facilmente adottate in ogni metropoli della fortezza InterStato. Ogni azione preparatoria, ogni conversazione, ogni aspetto del nostro piano, può portarci un passo avanti rispetto al nostro nemico, concedendoci il vantaggio di sorprenderlo. Creiamo un movimento insurrezionale senza confini che sarà capace di propagare idee e pratiche anarchiche.

Inviamo un segnale di fuoco e ci uniamo alla chiamata per un Dicembre Nero, annunciato dai compagni in Cile, comunicando attraverso questa azione e le nostre parole con gli insorti di tutto il mondo. In memoria di tutti gli amici, compagni e sconosciuti uccisi o imprigionati dallo Stato.

VIVA L’ANARCHIA

Fonte: 325 NoState

Traduzione (dall’inglese): Inferno Urbano