“E l’homo scientificus è l’uomo che è deciso a realizzare sempre quello che questa stessa “scienza” gli mostra come possibile. Forse è questo il comandamento principale: dal momento che puoi farlo, fallo. Da ciò l’importanza delle “possibilità” che la scienza rivela. Inizialmente, l’uomo rimane libero di utilizzarle o meno. Ma, di fatto, vi è una perenne pressione affinchè tutti i poteri offerti dallo sviluppo scientifico siano effettivamente realizzati”.
Se qualcosa nell’ultimo anno si è imposto con evidenza agli occhi di tutti e dentro i corpi di alcuni, crediamo si sia trattato del rapido e brutale incedere dei prodotti materiali, sociali, politici e finanche culturali del dominio tecno-scientifico in quasi ogni ambito della vita.
Mentre vengono imposti e normalizzati insegnamento a distanza, smart working, certificazione digitale, terapie sperimentali, la telemedicina inizia ad occupare l’orizzonte delle cure, “l’intelligenza artificiale” e le sue applicazioni soppiantano l’orizzonte umano e si parla di nucleare di quarta generazione e nuove tecniche genomiche come perno della futura transizione ecologica.
In un territorio considerato “polo d’eccellenza” tecnologico a livello nazionale che annovera realtà come la Selex ES di Ronchi dei Legionari – proprietà Leonardo – dove si producono droni militari, l’Istituto di Genomica Applicata di Udine dove si sequenzia DNA umano e vegetale, la Fincantieri costruttrice di navi e sottomarini da guerra hi-tech, discutiamo di buona scienza e cattive applicazioni a partire da “CONTRO LO SCIENTISMO” di Pierre Thuillier (S-Edizioni, 2020).
DOMENICA 14 NOVEMBRE, ORE 16.30
Discussione su CONTRO LO SCIENTISMO a seguire buffet vegan a cura della LABORATORIA TRANSFEMMQUEER e individualità contro la nocività, presso lo SPAZIO AUTOGESTITO in via De Rubeis 43, Udine