Spagna: Aggiornamenti sulla situazione giuridica di Gabriel Pombo Da Silva

Con questo comunicato vi vogliamo aggiornare sull’attuale situazione giuridica del nostro compagno anarchico Gabriel Pombo Da Silva, a cui continua ad essere negata la libertà, nonostante siano passati 2 anni dal suo arresto (illegale). La volontà dei carnefici in toga di continuare a tenere sequestrato Gabriel è evidente. Ne abusano con qualsiasi mezzo che i loro poteri (quasi) illimitati gli permettono, dimostrando la loro volontà di voler trasformare il tempo in un’arma.

La tristezza del messaggio legale (che useremo in maniera sintetica e fredda) si trasforma in forza, sapendo che il nostro compagno gode di ottima salute ed è di buon umore, nonostante la situazione, e nonostante il trattamento discriminatorio che sta subendo da mesi, per aver rifiutato il “vaccino” anti-Covid (non gli è permesso ricevere visite e può solo avere colloqui telefonici). Come sempre, trascorre il suo tempo (nelle sue mani, come nelle nostre, il tempo può anche diventare un’arma) leggendo libri, ricevendo e scrivendo lettere, dedicandosi alle traduzioni, all’esercizio fisico e ai progetti di libertà che speriamo si concretizzino il più presto possibile. L’intercettazione delle comunicazioni è stata annullata retroattivamente (prima dell’estate scorsa il Tribunale Provinciale, con una ferma sentenza, aveva stabilito la “non pericolosità del detenuto”). Per tutta risposta, l’amministrazione carceraria si è vendicata negandogli il suo secondo permesso per l’accusa di “appartenenza a bande armate” (il ricorso è stato respinto con la scusa della “lontananza della data di adempimento”, prevista per il novembre 2030, senza entrare nel merito dell’ingiustificata e falsa accusa di “appartenenza a bande armate”… (notare il plurale!) Finché questa data non verrà modificata, non sarà possibile chiedere un altro permesso – la risposta della corte suprema riguardo alla possibilità di ricalcolo della pena a 20 anni sarebbe dovuta arrivare lo scorso autunno, ma l’avvocato che doveva inoltrare il ricorso non l’ha elaborata, facendoci perdere 6 mesi (fogne legali dello stato, parte 1). Lo stesso tribunale ha ripristinato il ricorso, per cui dobbiamo aspettare almeno altri 5 o 6 mesi prima di inoltrare una nuova richiesta.

– Durante tutti questi mesi, il giudice Alcázar Navarro del Tribunale numero 2 di Girona, non ha mai risposto alla nostra richiesta riguardante il codice di procedura penale che viene applicato a Gabriel, nonostante sia evidente che venga applicato il codice del 1973 (altrimenti non sarebbe stato condannato). Alla fine di settembre, il giudice Navarro ha passato il suo lavoro al giudice Fontana Rodríguez De Acuña che, dimostrando la stessa linea della sua collega (ritardando i tempi pur sapendo che abbiamo ragione), ci ha obbligato a presentare una denuncia al Consiglio Generale della Magistratura che, finalmente, l’ha accettata e ha indotto il tribunale di Girona a risponderci. Il suddetto giudice ha negato l’accusa di “ritardo indebito” e “abuso giudiziario”, dato che “è un tribunale molto occupato” e che “nessun danno è stato arrecato al signor Pombo”. Questa risposta ci ha legittimato ad appellarci alla Corte Suprema, raggiungendo uno dei nostri obiettivi: togliere una volta per tutte il potere decisionale al Tribunale numero 2 di Girona. Ora dobbiamo aspettare 4/6 mesi perché la Corte Suprema prenda una decisione definitiva sul codice penale applicato a Gabriel.

– Stiamo ancora aspettando che vengano calcolate tutte le condanne rimanenti che il nostro compagno deve ancora scontare prima di essere rilasciato. Aspettando il giorno in cui potremo finalmente leggere nero su bianco che il codice penale applicato a Gabriel è quello del 1973, siamo andati avanti e abbiamo chiesto al Giudice di Sorveglianza Penitenziaria di Leon parte della documentazione… in risposta abbiamo ricevuto la documentazione “sbagliata”, riguardante gli sconti di pena già riconosciuti l’anno scorso. Questo “errore di trascrizione” (fogne legali dello stato, parte 2) ci ha fatto perdere ancora più tempo.

– La Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto la nostra richiesta di riconoscimento della violazione dei diritti umani (non c’è da meravigliarsi).

– La Corte europea dei diritti dell’uomo, alla quale ci siamo già rivolti per denunciare l’illegittimità del mandato d’arresto europeo emesso nel 2019 (illegittimità per violazione del principio di specialità, uno dei pilastri del diritto europeo, per cui Gabriel non avrebbe potuto essere arrestato).

Gabriel manda un forte abbraccio pieno di coerenza e determinazione a tutti i combattenti dignitosi del mondo.

Compagno, non sei solo!

Libertà per Gabriel!

Tutti liberi!

Viva l’anarchia!

Fonte: anarquia.info

Traduzione: infernourbano