Prigioni Cilene: Sovvertire la tristezza – Parole del compagno Luis Avaca

SOVVERTIRE LA TRISTEZZA – DISPERAZIONE ATTIVA E PESSIMISMO COME UNA TRINCEA

Ammiro quei compagni che nel fragore della lotta contro le nefandezze di questo mondo hanno ragioni per sorridere anche quando la loro libertà è limitata e la loro vita schiacciata… Li ammiro davvero, ma sarò fedele al mio pessimismo e alla mia tristezza (forse patologica) quando dico che mi sentirei complice di essere felice quando mi guardo intorno e non trovo che miseria, prigioni, abusi, insomma: quando ogni mattina mi sveglio mi rendo conto che questa crudele realtà è ancora qui.

Pensare a me stesso come pessimista, negativo, nichilista (non andrò oltre questi aggettivi) non mi rende davvero nemico della gioia. Il piacere di vivere una vita secondo i miei principi: Il piacere della tensione costante e del confronto con il “loro” mondo non mi è estraneo… Tuttavia, la mia vera gioia sarà possibile solo quando tutto ciò che disprezzo scomparirà. Forse non vivrò abbastanza a lungo per sentirlo e vederlo con i miei occhi, ma questo non mi scoraggia…

Non c’è niente di confortevole nella negatività che cerco di praticare. Non credo, a differenza di ciò che alcuni praticano, che essere in conflitto con la realtà sia una ragione per smettere di lottare e, al contrario: lontano da un atteggiamento passivo ed edonistico di disperazione che distrugge solo la nostra mente-corpo dobbiamo mirare a colui che ci distrugge, e non distruggere noi stessi. Mirare a bersagli sanguinanti e pensanti, il tempo poi si occuperà della demolizione dei loro edifici: non ci sono timori materiali per la mia vita o per quella del nemico… Il distacco è totale.

Ho deciso di sovvertire la tristezza e trasformare il dolore in rabbia… Che le lacrime di tanti individui schiacciati, incatenati e tormentati siano l’acido che dissolve le fondamenta di questo mondo… Di questa civiltà che ha fatto della gioia un bene che solo pochi possono avere e che ha fatto sì che tanti altri debbano pagarla con la propria miseria, perdendo la loro vita.

Non distruggere te stesso, distruggi loro…

Non avere speranza non è una scusa per vegetare,

Essere senza speranza permette di gettarsi nel conflitto senza paura di perdere, possiamo solo perdere le nostre catene.

Il pianto cesserà quando questo mondo cadrà,

Forse non godremo mai di questo miele, né vedremo i frutti dei nostri sforzi, ma non riposerò nel fatalismo e accorcerò il cammino…

Luis Avaca

Dicembre 2021

Fonte: Contrainfo

Traduzione: infernourbano