Perché c’è un mondo intero da distruggere – Parole di solidarietà con i nostri compagni Alfredo, Anna, Juan e Ivan

Riceviamo e pubblichiamo:

“L’«informalità», per me, è soprattutto amicizia e amore tra compagni che condividono tutto, anche le delusioni (inevitabili nei rapporti umani, per loro natura volubili). Fratelli e sorelle in guerra uniti da una passione: la distruzione dell’esistente che basta a sé stessa e che non ha bisogno della costrizione di un’organizzazione. Una vita vissuta intensamente, un pugno di compagni che fanno della lealtà e del rispetto della parola data fortezza invalicabile, consentendosi sempre e comunque di resistere”

Alfredo Cospito

L’opera anarchica percorre migliaia di chilometri, distruggendo lingue e confini, nell’incessante guerra contro il potere. In questo viaggio si tessono reti di cospirazione e ci gemelliamo con quei compagni che hanno deciso, di loro spontanea volontà, di dare un impulso concreto alle loro negazioni.

In tutta la storia della propaganda anarchica, costruita dalle nostre azioni, non ci siamo mai sentiti costretti, trascinati o manipolati nello sferrare colpi contro il nemico, lo abbiamo sempre fatto sulla base della nostra coscienza e della nostra volontà. L’Anarchia ha aperto dei bellissimi percorsi di confronto e questo non cambierà mai.

Lontani da esitazioni e atteggiamenti contemplativi, nei confronti della vita e del suo rapido avanzamento, troviamo fratelli, sorelle e compagni anche a grandi distanze, complici che fanno dell’Anarchia un gigante attivo con vaste esperienze nella nuova guerriglia urbana. Alcuni di questi compagni sono Alfredo, Anna, Juan e Ivan, attivisti, pericolosi e irriducibili, nelle strade come nelle prigioni del Capitale.

Le nostre parole nascono dalle nostre azioni e sono piene di complicità e di fratellanza con coloro che sono stati catturati dal potere e che oggi usano i loro corpi come una trincea. La nostra solidarietà va in particolar modo al nostro compagno Alfredo Cospito, che si ritrova ad affrontare una nuova battaglia, contro la bestia del 41bis.

Alfredo, anche se sottoposto da anni ad un regime di alta sorveglianza, fatto di censura e persecuzioni, persiste sul cammino dell’azione anarchica, nonostante le tonnellate di cemento che cercano di separarlo dai suoi legami, dai suoi contatti e dalle sue affinità. Continua a cercare crepe nel complesso penitenziario che gli permettano di continuare a contribuire alla crescita teorica e pratica del movimento antiautoritario. Alfredo è pericoloso, ed è per questo che lo Stato lo punisce e cerca di annientarlo imponendogli il 41bis, censurando i suoi scritti, controllando le sue letture e le sue comunicazioni al fine di impedirgli di continuare a propagare l’anarchia d’azione.

Alfredo è un prezioso compagno, e oggi è più che mai urgente lanciare una chiamata all’azione, per lui e per gli altri compagni che in solidarietà hanno aderito allo sciopero della fame. Non permettiamo che la tortura bianca si abbatta sulle nostre sorelle e sui nostri fratelli, ed è per questo che la solidarietà militante è la migliore arma che abbiamo a disposizione per accompagnarli in questi momenti così difficili.

Dobbiamo fare in modo da rendere questa urgenza un pericolo per il potere, un’ulteriore dimostrazione del fatto che l’anarchia continua a sfidare le oasi cittadine, senza tregua e infettando altre volontà.

Alfredo Cospito libero!

Lunga vita alla Federazione Anarchica Informale!

Fine del 41 bis!

Perché c’è un intero mondo da distruggere. Per moltiplicare l’autonomia azione autonoma ora!

“In un’epoca di disarmo e di rassegnazione, è nostra responsabilità politica di armare l’Anarchia attraverso la propaganda dell’azione”. (Thanos Chatziangelou)

– Nuova sovversione

– Cellule rivoluzionarie Nicolás Neira

– Frazione Autonoma Cristián Valdebenito

– Cellule rivoluzionarie Mauricio Morales

– Gruppo d’azione del 6 luglio

– Gruppo Antispecista Emilia Bau

– Cellula insurrezionale per il Maipo