Patrasso, Grecia: Rivendicazione degli attacchi contro alcune catene di supermercati

All’alba di lunedì 5 dicembre, abbiamo attaccato con mazze e bastoni alcuni punti vendita di grandi catene di supermercati nella città di Patrasso, causando ingenti danni. Abbiamo scelto le seguenti:

– Sklavenitis sulla El. Stratiotou
– Sklavenitis a Notaras
– Mercato in via Souda

Il costo insostenibile della vita non è un concetto del tutto “astratto”, creato “a causa” della guerra in Ucraina e dalla rivalutazione dei prezzi che ne consegue, così come lo Stato Greco vuole farci credere. Al contrario, è il risultato di una crisi sempre più profonda in cui si trova il capitale da almeno 15 anni. Nel mezzo di questa crisi, e dell’opportunità che essa rappresenta per i governanti di tutto mondo, si ridistribuisce la ricchezza, si ridistribuiscono gli equilibri geopolitici, si creano nuovi centri energetici e si intensifica la competizione generale. In questo contesto, gli effetti sulla vita quotidiana della stragrande maggioranza della popolazione, sono estremamente brutali. Sempre più impoverimento e miseria, l’imposizione di un’età oscura del lavoro e della moderna schiavitù.

In questa crisi, lo Stato e il capitale, stanno optando per un approccio sempre più totalitaristico nel loro funzionamento, creando le condizioni e le situazioni necessarie per un ulteriore saccheggio e sfruttamento delle nostre vite e dell’ambiente che ci circonda, ai fini della loro redditività.

Lo Stato greco si sta muovendo nella stessa direzione. Solo negli ultimi 10-15 anni possiamo citare: il Memorandum, l’abbandono o il completo smantellamento del sistema sanitario pubblico a vantaggio degli interessi privati, il continuo sovvenzionamento delle banche con fondi statali e i conseguenti costi che ricadono sulle spalle della popolazione, gli scandali finanziari in ogni settore, le proposte di legge per lo sfruttamento dell’ambiente, lo smantellamento di ciò che restava della pubblica istruzione, il disegno di legge contro i lavoratori, l’infernale disegno di legge Hantzidakis, l’inasprimento della repressione nei confronti di coloro che lottano e molto altro ancora.

In questo contesto, i supermercati assumono una posizione di forza. Sono imprese che fatturano enormi profitti, sfruttano i lavoratori, speculano sul prezzo dei prodotti, riciclano denaro sporco, godono di sussidi e sovvenzioni statali, anche quando sono in difficoltà. I profitti sono i loro, le perdite sono le nostre.

Non dimentichiamoci delle centinaia di milioni di fatturato realizzati da tutti i tipi di grandi catene alimentari, durante la pandemia, truffando i lavoratori, mentre migliaia di persone erano bloccate, prive di cure e di beni di prima necessità, in pericolo. Questo è il valore che viene dato alla vita sotto il capitalismo.

Mentre lo Stato da la colpa all’inflazione, i supermercati aumentano i prezzi, approfittando di una schifezza effimera come il “carrello della spesa” (51 prodotti di prima necessità a prezzo bloccato*) Il totale fallimento di questa iniziativa non ha fatto altro che portare alla luce la vera natura predatoria e spietata del capitalismo e dei suoi valori.

Mentre ci condannano alla povertà, assolvono gli stupratori di bambini e coprono gli stupri che hanno commesso, assolvono i poliziotti da ogni tipo di crimine, chiudono gli occhi sui fascisti che distruggono l’ambiente, mettono all’asta immobili di prima scelta perché il grande capitale possa continuare a fare affari, e molto altro ancora…

Supereranno la loro crisi calpestando i nostri corpi, versando il nostro sangue, distruggendo l’ambiente.

Come anarchici, dal fondo della base sociale, siamo in posizione di attacco e pronti a combattere in questa guerra che lo Stato e il capitale ci hanno dichiarato. Proponiamo la solidarietà di classe e sociale, gli scioperi, le espropriazioni, i sabotaggi, la comunicazione e le lotte in ogni spazio sociale e operaio, l’attacco alle strutture statali e capitaliste, per costruire la nostra lotta e passare al contrattacco. Per realizzare, come nel dicembre 2008, quegli gli slogan che dicevano che le insurrezioni e la prospettiva rivoluzionaria per un mondo di uguaglianza – solidarietà – libertà, non sono un’utopia.

ATTACCHIAMO COLORO E TUTTO CIO’ CHE CI CONDANNA ALLA POVERTÀ E ALLA MORTE

LA POVERTÀ ESIGE LA RIVOLTA

TUTTI IN STRADA IL 6 DICEMBRE

Anarchici

Fonte: athens.indymedia.org via darknights.noblogs.org

Traduzione: Inferno Urbano