Operazione Scintilla – Il peso delle parole

Riceviamo e pubblichiamo:

Il 7 marzo si aprirà a Torino il dibattimento del processo Scintilla. Con questo testo noi, alcunx firmatarx della dichiarazione depositata all’udienza di riesame nel 2019, vorremmo chiarire meglio alcune nostre posizioni.

Consideriamo un grave errore la dichiarazione in questione, che nella sua complessità ripudiamo in toto. Ribadiamo che non era in alcun modo nostra intenzione creare le occasioni per dei distinguo all’interno del movimento anarchico così come non volevamo esprimerci in merito a pratiche e azioni. Siamo convinti che la violenza indiscriminata sia appannaggio dello Stato e non volevamo assolutamente riferirla alle pratiche di cui siamo accusati così come rifiutiamo che sia riferita più in generale alle azioni attribuite ad anarchici e anarchiche.

Riconosciamo come, attraverso quella dichiarazione, abbiamo prestato il fianco al continuo tentativo da parte delle Procure di creare divisioni, in un periodo storico in cui i compagni, le compagne e il loro modo di organizzarsi sono incessantemente colpiti da operazioni repressive che vedono i legami di solidarietà sempre più al centro delle inchieste.

Riteniamo la solidarietà strumento essenziale e potente contro gli attacchi dello Stato, di fronte ai quali non è concepibile essere divisi né lasciare indietro nessuno. Da sempre la solidarietà è tra le basi che animano il nostro agire e in alcun modo volevamo metterla in dubbio con le nostre parole. Se lo Stato reprime anarchici e anarchiche in quanto nemico interno, agli attacchi ricevuti è necessario rispondere colpo su colpo non solo come giusta reazione ma anche come occasione per rilanciare le lotte e contrattaccare. Esprimiamo ancora una volta tutta la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne anarchicx prigionierx, sotto inchiesta o latitanti, e ad ogni ribelle o sfruttatx che decide di reagire contro lo Stato e il Capitale.

Abbiamo saggiato quanto sia difficile trovare il modo per far fronte ai propri errori; in questi anni abbiamo intrapreso un percorso, consapevoli dei limiti oggettivi che si portava dietro, ma comunque lontani/e da qualsiasi volontà di esclusività ed esclusione rispetto alla diffusione di questa storia.

Ringraziamo chi fin dal principio di questa vicenda ci ha messo di fronte all’errore commesso e chi, anche con la dovuta durezza, ha deciso di continuare a supportarci e accompagnarci in questo lungo percorso.

Giada
Lorenzo
Silvia

*Al momento della pubblicazione ci è giunta notizia dell’ennesima operazione repressiva ai danni di compagne e compagni in Trentino. A loro va tutta la nostra vicinanza, solidarietà e complicità.