Italia: Aggiornamento su Divine

Lunedì 15 luglio verso le ore 13 la polizia si è presentata presso l’abitazione del compagno anarchico Divine per condurlo in questura, dove gli è stato notificato un decreto di espulsione, firmato direttamente dal ministro Matteo Salvini. Nonostante vivesse in Italia da una ventina d’anni e avesse tutte le carte in regola per la sua permanenza, attraverso un’udienza per direttissima il giudice ha convalidato la misura di espulsione, appellandosi a denunce varie, tra cui una accusa con l’aggravante di terrorismo da cui era stato assolto anni fa. Il 16 luglio era prevista la deportazione in Nigeria, che però non è avvenuta, anche a seguito di una decisione della “Corte europea dei diritti dell’uomo”. Il sequestro del compagno è continuato e sempre il 16 luglio è stato incarcerato nel CPR di Bari, da cui, infine, è stato scarcerato il 19 luglio.

Fonte: Insuscettibile di ravvedimento

Italia: Aggiornamenti sulla situazione di Divine (07/08/2019)

Il 19 luglio [2019], al termine dell’udienza presso il CPR di Bari, il giudice non ha convalidato l’istanza di trattenimento presso il lager barese, le motivazioni per la detenzione non sono state giudicate sufficienti. Una volta lasciato il carcere per migranti peggiore d’Italia, l’iter successivo alla sospensione dell’espulsione emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è andato avanti, il Ministero dell’Interno ha consegnato le memorie per giustificare l’espulsione e la difesa di Divine entro il 19 agosto consegnerà le proprie motivazioni a Strasburgo.

La linea che continua a perseguire il ministero è quella di descrivere il compagno come una persona socialmente pericolosa, un terrorista che deve essere espulso, malgrado lui non sia mai stato condannato per questi reati. Ancora una volta ci si palesa il funzionamento del diritto: l’accusa creata dai rancori dell’esecutivo conta più delle sentenze dei giudici, essa di per sé descrive alcuni soggetti come pericolosi criminali andando a comprometterne la vita intera. Dal 19 agosto in poi, quando Strasburgo avrà ricevuto tutte le carte necessarie, la Corte si esprimerà verosimilmente nei giorni successivi e se l’esito fosse negativo, esiste la possibilità che Divo venga rimpatriato all’istante, poiché l’eventuale ricorso non è sicuro che abbia l’istanza di sospensione dell’espulsione.

Chi lotta viene attaccato dallo Stato e dai tribunali, ma quando si tratta di persone che non sono nate in questo paese ovviamente i margini sono molto più ampi, ed è così che un diritto penale già eccezionale e dedicato al nemico interno, diventa ancor più eccezionale quando diventa diritto dell’immigrazione. Anche chi ha vissuto vent’anni in Italia deve fare i conti con le politiche di uno Stato che vuole essere inospitale e aggressivo contro la figura dell’immigrato, a patto che non sia ricco, ovviamente.

SOLIDARIETA’ A DIVINE CHE, DETERMINATO, CONTINUA A LOTTARE A TESTA ALTA! SAREMO SEMPRE AL SUO FIANCO! SENZA PAURA DELLA REPRESSIONE, AL FIANCO DI CHI LOTTA!

Fonte: Hurriya