Grecia: Rivendicazione dell’attacco contro la casa dell’ex direttore del campo di concentramento per migranti di Elaionas

Grecia: Rivendicazione dell’attacco contro la casa dell’ex direttore del campo di concentramento per migranti di Elaionas

CHI È?

Maria-Dimetra Nioutsikou è stata nominata amministratrice temporanea del campo di immigrazione di Elaionas, per realizzare i piani del Comune di Atene che prevedono la chiusura del campo e la sua conversione in un nuovo stadio per il Panathinaikos (squadra di calcio greca). Questo vuol dire sfollare migliaia di persone fuori dalla città e imprigionarle in campi di concentramento in mezzo al nulla. La scelta di Nioutsikou per realizzare i piani violenti di Kostas Bakoyannis (sindaco di Atene) non è stata casuale, in quanto ha un ricco curriculum di repressione e delle vite degli immigrati e dei migranti. Non abbiamo dimenticato quando, in qualità di amministratrice del campo di Samos, ha torturato psicologicamente e fisicamente i ragazzi minorenni che avevano partecipato alle proteste per le condizioni infernali in cui erano costretti a vivere, inducendo alcuni di loro al suicidio. Ha usato la tattica della tortura psicologica anche nel campo di Elaionas, dove ha utilizzato documenti per ricattare i migranti che lottavano contro lo sgombero.

Per noi non esistono amministratori buoni o cattivi dei moderni campi di concentramento; tutti coloro che decidono di assumere un tale incarico non fanno altro che attuare la politica razzista e omicida dello Stato greco. Nel caso di Elaionas, una serie di informatori, da Nioutsikou fino all’ultima guardia di sicurezza, hanno orchestrato lo sgombero violento del campo. Non ci dimentichiamo di Wares Ali, morto carbonizzato perché le guardie di sicurezza gli avevano negato un trasferimento d’urgenza in ospedale.

Per noi, ogni morte che avviene nei moderni campi di concentramento, è responsabilità dello Stato greco e dei suoi scagnozzi spioni. Per questo motivo abbiamo scelto, nella notte di lunedì 5/12, come minimo gesto simbolico, di vandalizzare la facciata dell’ingresso dell’edificio in cui vive Nioutsikou, lasciando scritte e slogan che la denunciano come assassina. Il nostro intervento non è altro che un gesto simbolico per dimostrare che non dimentichiamo e non dimenticheremo coloro le cui carriere sono macchiate dal sangue degli immigrati, e per inviare un segnale di solidarietà agli immigrati in lotta.

FORZA A TUTTI I MIGRANTI CHE RESISTONO ALLA GUERRA E AGLI IMMIGRATI DENTRO E FUORI LE FRONTIERE

FUOCO AI CAMPI DI CONCENTRAMENTO E A OGNI PRIGIONE

Fonte: athens.indymedia.org via actforfree.noblogs.org

Traduzione: Inferno Urbano