Grecia: Nessun insabbiamento per i torturatori di Vassilis Mangos

Il 21 ottobre si terrà presso il tribunale di Volos il processo contro tre agenti di polizia per il pestaggio (avvenuto due anni e mezzo fa) del compagno Vassilis Mangos. Vassilis fu picchiato e arrestato dalla MAT (polizia antisommossa) e dall’OPKE (squadra antiterrorismo) durante l’attacco alla manifestazione in solidarietà con gli arrestati della lunga marcia del giorno prima, contro la fabbricazione di un nuovo impianto progettato per convertire i rifiuti commerciali in combustibile. Portato alla stazione di polizia di Volos è stato insultato, umiliato, picchiato e torturato dai tutori della legge, che a tarda notte lo hanno rilasciato in stato di semicoscienza e con 6 costole rotte. Tre giorni dopo denunciò con un testo le torture e le percosse subite che lo segnarono per sempre e lo portarono alla morte un mese dopo.

La magistratura locale, dopo due anni e mezzo, ha finalmente deciso di rinviare a giudizio 3 agenti accusati, ma per un unico reato minore, quello di gravi lesioni personali. Inoltre, non ha minimamente tenuto conto della richiesta presentata dai genitori di Vassilis, e delle testimonianze di decine di persone presenti sul luogo dell’arresto. Questo dimostra che si tratta di un processo farsa, il cui unico scopo è smascherare solo alcuni dei responsabili del pestaggio di Vassilis, e coprire le torture subite. Si tratta dell’ennesimo caso di mafia giudiziaria, ordito dalla magistratura nei confronti del suo stesso popolo,  magistratura che appoggia i piani colonialisti di LaFarge – AGET  e allo stesso tempo ha dichiarato guerra agli abitanti di Volos.

A livello locale, l’imposizione di attività commerciali a spese dell’uomo e dell’ambiente è evidente, con l’autorità municipale di Beos, e i rispettivi governi, completamente assoggettati ai dettami del capitale. La privatizzazione dei beni sociali pubblici, come l’acqua a Stagiatis, è una delle grandi piaghe della nostra regione. Funzionari scelti tra le fila di sbirri e affaristi, e con l’appoggio della magistratura, minano con ogni mezzo e degradano l’acqua della regione per venderla a imprenditori privati senza scrupoli e ai giganti del monopolio. Attraverso l’utilizzo di pratiche mafiose, l’autorità comunale cerca di reprimere la lotta della comunità locale contro la privatizzazione. Una spina nel fianco dei loro piani è la resistenza organizzata dei residenti.

Il progetto di installare una piattaforma galleggiante di migliaia di metri cubi di gas naturale liquido (GNL), nel porto di Volos, va ad aggiungersi al totale disprezzo per l’ambiente, collocando una bomba a pochi metri dal centro della nostra città.

Allo stesso tempo, nella zona a sud di Pelio, l’installazione di parchi eolici sta andando a gonfie vele, sfruttando ancora una volta il presunto vantaggio energetico come fonte di energia rinnovabile, a complemento del generale deterioramento ambientale e della futura distruzione di un’area più ampia attraverso il saccheggio delle risorse naturali e dell’ambiente.

La società e i collettivi locali che si battono per la tutela dell’ambiente e della qualità della vita, hanno contro l’intero apparato statale della repressione, la magistratura e il parastato locale. Dalle pratiche mafiose, ai processi manipolati, alle operazioni di polizia, la comunità locale sta vivendo una situazione di terrore, culminata con una serie di processi che hanno coinvolto diversi fronti attivi della lotta e che si sono svolti in ottobre (Stagiatis, cumuli di rifiuti dati alle fiamme, pale eoliche).

Il serpente della giustizia borghese ha sempre morso solo i deboli, i poveri, gli oppressi e soprattutto coloro che scelgono di affrontare il sistema di sfruttamento esistente. Una giustizia che mostra la sua massima ferocia quando si tratta di trattare con i militanti, attuando colpi di stato giudiziari, distribuendo accuse e anni di carcere a volontà, imponendo condizioni restrittive estreme, negando benefici e il rilascio dei prigionieri politici e molto altro ancora. Allo stesso tempo, libera stupratori, sicari in uniforme, fascisti, mafiosi e tutti quelli che sono vicini al potere (altra spazzatura autoritaria), mentre chiude un occhio sulle decine di scandali e crimini finanziari dei rispettivi governanti. Non dobbiamo farci illusioni sulla natura della giustizia greca e sul suo ruolo, che è quello di perpetuare lo sfruttamento e l’oppressione capitalistica.

In un periodo come quello attuale, in cui cresce l’attacco alla società, in cui vengono calpestati i diritti e le conquiste sociali fondamentali, in cui la povertà raggiunge un numero sempre maggiore di persone e la legittimità del regime inizia a vacillare, le decisioni della giustizia borghese confermano la sua utilità strutturale per il sistema. La dottrina della legge e dell’ordine, l’autoritarismo, la gigantesca repressione, l’arbitrio della polizia e la perpetuazione di un regime di eccezione sarebbero impossibili senza i corvi giudiziari sponsorizzati dallo Stato. Tutto ciò con l’unico scopo di difendere un sistema in cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, in un periodo di crescente crisi capitalistica a cascata (economica, ambientale, energetica, geopolitica, ecc.).

Negli ultimi tempi si stanno creando diversi movimenti di resistenza contro questi piani, in vari ambiti sociali. Oltre  allo sforzo collettivo e organizzato per oscurare e diffamare i media del sistema, i vari fronti di lotta stanno cercando di costruire degli argini contro l’abisso dell’ultra-destra e l’assalto neoliberista. Un mosaico di resistenze è in marcia, dai portuali della COSCO, agli operai della LARCO e della Malamatina, alle lotte per la difesa delle aree dai piani industriali, alle mobilitazioni della comunità studentesca per le università libere e ai movimenti di difesa dell’ambiente (Skouries, Agrafa, Mesochora, ecc.) fino alle lotte dei prigionieri politici. La connessione di tutte le lotte non è solo ovvia ma necessaria: le rivendicazioni ambientali, i conflitti di classe, le lotte antipatriarcali, contro la guerra e le lotte antimperialiste, singolarmente e nel loro insieme, costituiscono un freno cruciale all’avanzata dello Stato e del capitalismo verso l’impoverimento e lo sfruttamento.

Di fronte alla dura realtà che si presenta agli occhi degli ufficiali della notte, dei gruppi imprenditoriali, degli industriali, dei signori locali e del potere centrale al servizio del capitale internazionale, noi ci opponiamo con la sete di vita. Organizzarsi in modo orizzontale e antigerarchico in ogni quartiere, in ogni luogo di lavoro con i sindacati di base e in ogni manifestazione e settore della nostra vita, rafforzando il concetto di solidarietà, riappropriandosi degli spazi pubblici, respingendo la violenza dello Stato, unendo le nostre voci con l’obiettivo comune di porre fine alla sete infinita di profitti degli Stati e dei capitalisti.

Il processo ai 3 poliziotti che inizia il 21 ottobre, e i metodi che lo accompagnano, sono una parte fondamentale della politica repressiva dello Stato. Una politica che prende di mira il nemico interno, il mondo della lotta e chiunque cerchi di rovesciare il sistema di sfruttamento esistente. Dobbiamo rivelare la verità dalla menzogna, non lasciare che l’oblio prevalga. Lo dobbiamo alla memoria di Vassilis. Abbiamo l’obbligo, come combattenti, di lottare per tutto ciò per cui Vassilis ha combattuto, e che gli è costato la vita. In tempi in cui sembra dominare la rassegnazione, in cui i problemi insolubili che pesano sulle spalle della gente per la loro sopravvivenza alimentano la frustrazione e la tendenza a soluzioni individuali, dobbiamo essere all’altezza della situazione. La città in cui viviamo ha una storia di lotte alle proprie spalle, la cui eredità ed esperienza non vanno trascurate. La popolazione locale sa come combattere e lo ha dimostrato contro il vento e la marea.

NON LASCIAMO PASSARE QUESTA FARSA GIUDIZIARIA

FERMIAMO SUBITO L’INCENERIMENTO DEI RIFIUTI

GIUSTIZIA SARÀ FATTA NELLE STRADE

Marcia panellenica, sabato 15 ottobre, alle 12.00 in Piazza della Libertà

Concentrazione, venerdì 21 ottobre, ore 9.00 presso il Palazzo di Giustizia di Volos

Iniziativa degli anarco-comunisti di Volos contro l’insabbiamento del caso di Vassilis Mangos

*Potete leggere la storia completa di Vassilis Mangos QUI

Fonte: noticiasanarquistas.noblogs.org

Traduzione: Inferno Urbano