Grecia: il 41 Bis è tortura – Forza e solidarietà all’impenitente anarchico d’azione Alfredo Cospito

Il detenuto anarchico Alfredo Cospito è rinchiuso nelle carceri italiane dal settembre 2012. Ha rivendicato la responsabilità della gambizzazione dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, da parte della Cellula Olga della Federazione Anarchica Informale (FAI-IRF).

Fin dai primi giorni della sua detenzione, lo Stato italiano ha esercitato ogni tipo di esperimento repressivo contro il compagno. Nuovi processi, nuove estenuanti sentenze, sanzioni disciplinari, operazioni repressive contro i suoi compagni politici. Il compagno è stato condannato a 9 anni di reclusione per l’azione contro Adinolfi, mentre in carcere è stato condannato ad altri 20 anni di reclusione (una pena equivalente in Grecia vorrebbe dire 2 volte l’ergastolo) dopo i procedimenti giudiziari intentati contro di lui nell’ambito dell’operazione repressiva Scripta Manent. In sostanza, il compagno è stato condannato in quanto mandante di tutte le azioni della FAI, accusato di esserne il fondatore e il leader, in un caso che merita una menzione speciale perché è un monumento all’arbitrarietà delle interpretazioni e alla vendicatività.

Lo Stato italiano è uno Stato ibrido quando si tratta di politica antiterroristica. È uno Stato modello per brutalità e rigore in queste materie, essendo stato chiamato a gestire condizioni di guerra civile a bassa intensità durante il periodo di fioritura dei movimenti rivoluzionari armati negli anni Sessanta e Ottanta. Lo Stato greco ha seguito l’esempio italiano in molte occasioni, basti ricordare le analogie tra il “caso Marini” in Italia e la “cospirazione delle cellule di fuoco” in Grecia.

Gli innumerevoli attacchi contro il compagno, culminati nella sua recente incarcerazione in regime di 41 BIS, hanno una chiara interpretazione, a parte il revanscismo e il rivendicazionismo. Alfredo non si è limitato a dichiarazioni teoriche, ma ha scelto di compiere un’azione armata contro un alto funzionario, un assassino in grigio, un tecnocrate, cioè il braccio lungo del capitale. In poche parole, Alfredo viene combattuto senza pietà non perché è semplicemente un anarchico con delle idee, ma perché è un anarchico d’azione che ha cercato di applicarle fuori dai confini della legittimità borghese fino alle ultime conseguenze. Sono stati l’atteggiamento impenitente del compagno, la responsabilità che si è assunto, la costante diffusione delle sue idee e la sua partecipazione attiva dal carcere a eventi, presentazioni di libri, scrittura di opuscoli, la difesa di ogni millimetro del suo onore e della sua dignità di guerrigliero urbano anarchico a metterlo di fronte alla furia repressiva. Lo Stato italiano vuole sterminare Alfredo Cospito per lanciare un messaggio esemplare. Perché Alfredo Cospito rappresenta per lo Stato italiano la generazione di anarchici insorti, quelli che, sotto la bandiera della Federazione Anarchica Informale, hanno portato avanti l’insurrezione urbana contro le sue strutture. Lo Stato non perdonerà mai a questa generazione di anarchici, in un momento in cui il riformismo dominava il movimento anarchico, di aver fatto scelte rivoluzionarie, rompendo con i riformisti e passando all’offensiva, mantenendo accesa la fiamma della sovversione. Tra cose giuste e sbagliate, nello specifico ambiente socio-politico in cui si è sviluppato, ha marciato contro il suo tempo con il pugno alzato, i sorrisi cospiratori, il fumo nero e le esplosioni assordanti che hanno fatto saltare la pace sanguinaria del capitale.

Alfredo si trova in 41 Bis dal 5 maggio. Il 41 Bis è uno dei regimi di detenzione speciale più duri dell’intero sistema carcerario dell’Unione Europea.

41 Bis significa dalle 23 alle 24 ore al giorno, chiuso da solo in una cella.

41 Bis significa poter fare solo una telefonata al mese, della durata di 10 minuti, alla propria famiglia solo se effettutata presso una caserma dei carabinieri.

41 Bis significa 1 ora di visita al mese con un vetro divisorio e sotto sorveglianza elettronica e di registrazione.

41 Bis vuol dire impedimento di ogni forma di comunicazione, censura della corrispondenza, isolamento sensoriale, assenza di ogni socializzazione e di ogni attività sportiva, sociale, culturale o di altro genere.

41 Bis significa silenzio permanente, solitudine immensa, giorni e notti che si ripetono senza il minimo stimolo.

41 Bis significa una tomba di cemento che uccide l’anima, la mente e infine il corpo.

Non è la prima volta che un simile regime viene applicato a prigionieri politici ribelli. Nel 2006, quattro membri delle Brigate Rosse – Partito Comunista Combattente, ricostituitosi dopo la repressione di fine anni ’80 e autore di due esecuzioni politiche di funzionari governativi tra il 1999 e il 2002 – sono stati trasferiti al regime di 41 BIS. Una di loro, Diana Melazi, è stata trovata impiccata nella sua cella il 31 ottobre 2009, diventando così la prima prigioniera politica donna ad essere uccisa dal regime di detenzione del 41 Bis.

L’incarcerazione di Alfredo nel regime del 41 Bis è una tortura prolungata e deve finire. La solidarietà internazionalista deve essere mobilitata per fermare la tortura del nostro compagno.

Chi ha sentito stringersi lo stomaco quando è passato davanti a un carcere, chi ha provato sulla propria pelle le brutture dell’incarcerazione, chi capisce cosa significa il regime in cui Alfredo è attualmente incarcerato, chi riconosce la coerenza e l’intransigenza con cui difendete la sua identità e la sua azione. È il momento di agire e di trasformare la solidarietà internazionale da una parola vuota a un’arma che spezzi l’isolamento e la pianificazione statale.

Il 41 Bis è tortura

Forza e solidarietà all’anarchico Alfredo Cospito

Solidarietà agli anarchici Anna Beniamino, Juan Sorroche Fernandez e a tutti coloro che non si piegano alle corti giudiziarie.

“Quando hanno bussato alla tua porta, non sei uscito con le mani sulla testa. Ma con il dito sul grilletto”

Iniziativa anarchica contro gli omicidi di Stato

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Fonte: darknights.noblogs.org

Traduzione: Inferno Urbano