Chiamata internazionale per un’azione diretta contro la Catalogna

La Barcellona delle cartoline è una cazzata! Negli ultimi anni abbiamo visto, da vicino e da lontano, come le istituzioni catalane siano riuscite a vendere un’immagine di Barcellona come una “città inclusiva”, quando in realtà è una città ultra-capitalista, che espelle e maltratta la sua stessa popolazione (per non parlare delle migliaia di migranti che si vendono a prezzi irrisori, o vengono trascinati nella prostituzione più degradante, pur di avere qualcosa da mangiare).

Ada Colau [politico della sinistra antiglobalista, sindaco di Barcellona dal giugno 2015] è un impostore che si diverte a fare accordi con i poteri più aberranti per esercitare il suo secondo mandato di sindaco. Si è abilmente dedicata a negoziare con molti spazi occupati – per legalizzarli – al fine di diminuire la loro azione refrattaria contro il Sistema. Purtroppo per noi, questa tattica ha funzionato: siamo stati “addomesticati”. La città, un tempo chiamata “Rosa di fuoco”, ora brucia solo quando il nazionalismo interclassista lo ordina.

Il 27 febbraio, durante una manifestazione (promossa dall’autoritarismo comunista più stalinista e retrogrado), un gruppo di compagni è stato arrestato, dopo essere stato segnalato dagli stessi organizzatori – cioè Arran, l’organizzazione giovanile della CUP [Candidatura d’Unitat Popular, partito nazionalista catalano di sinistra; Arran, organizzazione giovanile socialista e nazionalista, è vicina ad esso; ndr]. – come parte di una disgustosa montatura per puntare il dito contro “gli anarchici insurrezionalisti italiani” come responsabili dei disordini seguiti all’incarcerazione del rapper Pablo Hasel. Non dimentichiamo che questo è stato un atto di vendetta, che segue la cosiddetta “epurazione di Girona”, realizzata da gruppi anti-anarchici per cacciare dalla loro città coloro che non si adeguavano ai loro interessi politici… Oggi, 6 dei nostri compagni sono ancora in prigione, nel territorio dominato dallo pseudo-stato catalano. E su questa situazione allarmante aleggia il silenzio (complice) di un numero infinito di collettivi presunti “libertari”. È ora di gridare “BASTA”!

I ‘Catalan Casals’, (sedi di associazioni catalane all’estero), un centinaio sparse in 40 paesi, sono buoni bersagli per esprimere la nostra rabbia. E ci sono anche molti interessi economici delle aziende catalane, per chi è disposto a documentarsi un po’. Ognuno di questi luoghi è un buon posto per ricordare a questi idioti che la solidarietà internazionale attiva con i nostri prigionieri della Guerra Sociale non si limita alle parole: ATTACCO! Ecco perché il 27 OTTOBRE, otto mesi dopo l’imprigionamento dei nostri compagni, faremo sentire le voci di coloro che il potere ha cercato – invano – di imbavagliare. Organizzate il vostro gruppo, pianificate un incendio, un attacco, uno striscione, un sabotaggio, o quello che volete, ma non restate indifferenti… Ci sono troppi gruppi libertari pieni di verbosità, che non fanno NULLA.

Libertà ora per i compagni rapiti per colpa di quel maledetto furgone della polizia bruciato…

NEANCHE UN MINUTO DI SILENZIO!

SEI ANARCHICI SONO DIETRO LE SBARRE!

MORTE ALLA CATALOGNA BORGHESE E CONFORTEVOLE!

LUNGA VITA ALL’INTERNAZIONALE NERA!

Alcuni insorti e arrabbiati (FAI/FRI) 

Fonte: attaque.noblogs.org

Traduzione: infernourbano