Alfredo Cospito – Il 41 bis è tortura

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo:

Siamo arrivati alla fine. Da un momento all’altro, Alfredo potrebbe non farcela.

Alfredo è stato trasferito dal centro clinico di Opera al reparto ospedaliero San Paolo di Milano: la sua scelta di rifiutare anche gli integratori, infatti, metterebbe a rischio ancor di più le sue condizioni di salute.

Giovedì il ministro Nordio ha condannato a morte un uomo (un compagno, un anarchico) rigettando l’istanza presentata dai legali, in cui si chiedeva la revoca del 41 bis. Un regime, quello del c.d. “Carcere duro”, nato durante la strage di Capaci del 1992 che, nel passare degli anni, è stato esteso non solo ai reati di criminalità organizzata, ma anche ai condannati per terrorismo e altri reati.

Un regime che è una tortura psicologica e fisica:

– dove è possibile un solo colloquio (meno di un’ora con un vetro divisorio e sotto la visione di un agente);

– dove la socialità è limitata ad un gruppo di quattro persone: allo Stato, in verità, di questa socializzazione non importa più di tanto; lo fanno più che altro per registrarli e sentire le conversazioni tra loro.

– Un regime che non gli permette nemmeno di tenere in cella la foto dei genitori defunti di Alfredo.

Alfredo non ha ucciso nessuno. Alfredo è un anarchico e, per un’idea politica diversa, è stato condannato a morte da quasi quattro mesi in sciopero della fame. Ha iniziato la sua protesta contro il 41 bis e l’ergastolo il 20 ottobre 2022, condannato per aver gambizzato un dirigente di Ansaldo nucleare e per un atto dimostrativo ad una scuola di allievi carabinieri, dove non ha causato nessun ferito o vittima.

Alfredo è pronto a morire, pesa 71 chilogrammi ed è a rischio di aritmie ed edema celebrale; ha rifiutato l’alimentazione forzata, nel caso dovesse perdere conoscenza e anche se dovesse essere alimentato non resisterebbe a lungo.

Alfredo, in ogni modo ha già vinto la sua battaglia: con il suo coraggio e la sua determinazione, ha portato avanti la sua protesta, sfidando lo Stato fino ad estreme condizioni.

Qualcuno dovrà rispondere di tutto quello che è accaduto, e di come lo Stato stia lasciando morire un uomo senza nessuna umanità.

Piero Gaeta, il sostituto procuratore generale della Cassazione, ha chiesto di annullare il 41 bis; l’ultima possibilità è l’udienza di Cassazione che si terrà il 24 Febbraio, ma forse potrebbe essere troppo tardi..Alfredo potrebbe non resistere fino a quel giorno. E’ ora di prepararci psicologicamente e moralmente, forse potremmo essere arrivati alla fine. Alfredo diventerà un mito, morirà per ciò che crede e per gli ideali in cui crede. La filosofia anarchica non è solo abolizione dello Stato, è un modo di essere fatto di autonomia rispetto e uguaglianze.

Ad ogni modo, non dobbiamo mai dimenticare la battaglia di Alfredo Cospito: ricordatevi questo nome, oggi più che mai dobbiamo proseguire tutti insieme la sua battaglia, affinché non venga dimenticato e affinché queste forme di tortura legalizzate vengano abolite.

Grazie Alfredo per l’emozione che ci hai dato.

Luna Casarotti, Associazione Yairaiha Onlus e Popolazione carceraria/ Patrie galere

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