Aggiornamenti su Boris

Riceviamo e pubblichiamo un aggiornamento sulla situazione di Boris. Riassunto dall’articolo del 29/07/2022 pubblicato su sansnom.noblogs.org

Besançon (Doubs) : il potere medico e giuridico è implacabile contro Boris

Aprile 2020 sul Mont Poupet (Jura) Boris ha incendiato le antenne di quattro operatori di telefonia mobile, è stato incarcerato a settembre 2020 nella prigione di Nancy e poi condannato ad aprile 2021 a quattro anni di cui due in carcere. Nell’aprile 2021 è stato gravemente ferito dall’incendio della sua cella e da allora si trova nella mani del potere medico. Alternandosi tra il coma artificiale e la semi-conscienza per qualche mese, Boris non ha potuto fare le sue scelte. A inizio marzo 2022 è stato trasferito dal reparto “Ustioni Gravi” dell’ospedale di Metz a Besançon al reparto di rianimazione che, in aprile, ha deciso di sbarazzarsi di lui trasferendolo in un altro reparto poco adatto alla sua situazione, senza che venisse data importanza alla sua opinione.

Questa pesante decisione, che ha significato di conseguenza l’abbandono delle cure attive, è stata motivata dal fatto di non constatare una evoluzione positiva del suo stato di salute, seguendo dei miserabili criteri statistici. Approfittando della sua attuale tetraplegia, e malgrado il fatto che non è in condizioni di parlare i medici han deciso di non rianimarlo nel caso in cui riavvenga una grave infezione. E’ così che, protestando e facendo scrivere delle lettere, è riuscito a far considerare la sua voglia di sopravvivere e di riprendere un minimo di cure attive. Quando Boris cerca ostinatamente di ottenere l’accesso alla sua cartella clinica a dispetto degli ostacoli dell’ospedale che glielo ha rifiutato fino ad oggi, e chiede anche che i parenti al di fuori della famiglia possano discutere la sua situazione con il medico, il vaso delle autorità trabocca. Così, l’8 giugno 2022, Mâdame Elisabeth Batit, medico del CHRU di Besançon responsabile della situazione di Boris, ha fatto un rapporto alla Procura di Besançon (la stessa che era stata incaricata dell’indagine preliminare sulle antenne…) per avviare una procedura di “messa sotto protezione legale”.Cosa c’è di meglio allora per il pubblico ministero che ordinare, lo stesso giorno, l’invio di uno psichiatra esperto per decretare che oltre alla sua paralisi, il compagno sarebbe ormai “incapace di provvedere solo ai suoi interessi”.

Il giudice ha emesso un ordine provvisorio di emergenza intitolato “Salvaguardia della giustizia”. Una misura che potrebbe aggravare con una curatela (Istituto che dispone l’assistenza di un curatore a favore di una persona ritenuta parzialmente incapace di intendere: c. speciale n.d.t.) o una tutela per diversi anni, durante l’udienza che dovrebbe svolgersi entro un anno e ha decretato l’8 luglio che Boris potrebbe “commettere atti eccessivi” e ha nominato un agente giudiziario per la protezione degli adulti (MJPM) che prende il controllo di tutta la sua posta, i suoi conti e le risorse future.

Boris ha portato idee anarchiche combattendo qualsiasi forma di potere per anni, e ancora una volta sta pagando un prezzo alto. Per la democrazia, sempre più venduta come l’unico orizzonte possibile sotto il paradigma della libertà tecnologica, patologizzare i cosiddetti comportamenti “fuori dall’ordinario” o troppo dissenzienti è un modo per cercare di neutralizzarli per imporre la sua egemonia. Sia con la repressione più brutale, sia con il tentativo di mettere sotto la tutela forzata di coloro che non si rassegnano al loro destino.

Solidarietà attiva con Boris, nei modi che ognun troverà più appropriato.