Ombre

In questa epoca di insignificanza generalizzata, ciò che non viene nominato non esiste. Addirittura ciò che viene surrogato dai media diviene verità incondizionata. In esso sta la grande potenza del linguaggio mediatico da circo: il fatto diventa propaganda perché la propaganda è il fatto nell’era tecnologica.
Le notizie volano veloci. Si susseguono costantemente, anche sui canali cosiddetti di controinformazione. La sofferenza sta nel non sapere più cogliere il significato. La riflessione, la quale abbisogna di tempo e spazio, perde di senso perché non c’è più tempo e non si trova più spazio per riflettere. Ormai, come nel mito, la suggestione ha preso il posto della riflessione.
Se ci fermiamo a riflettere su qualche fatto accaduto quest’anno, l’insignificanza assume la forma di una sibillina conferma.
A Cremona, dall’inizio dell’anno si sono susseguiti una serie di black-out in varie parti della città. Ciò ha comportato le lamentele di Citelum, ditta di proprietà della EDF (famosa in tutto il mondo per il suo uso del nucleare e le sue centrali di morte disseminate in tutta la Francia), nel portare a termine il lavoro di illuminazione urbana in città. Qualcuno ha parlato di guasti tecnici. Citelum, che lavora anche in altre città italiane, ha sporto denuncia contro ignoti, imputando la causa a manomissioni sugli impianti elettrici.
A Roma, il 12 giugno il notiziario della Rai della sera va in tilt per un quarto d’ora. Niente notizie dal Grande Fratello. Alcune megabatterie elettriche che danno potenza per la trasmissione nazionale sono andate in corto circuito. La Rai, in un comunicato del giorno dopo, si scusa con i suoi telesudditi per il disguido. Non essendoci spiegazioni fornite dal colosso di distrazione di massa, il tutto viene codificato come guasto.
A Lodi, il 23 agosto sulla linea dell’Alta Velocità, un guasto elettrico riesce a fermare per alcune ore tutta la linea che porta dal centro al nord Italia. Lodi, che sta vicino a Milano, è un punto nodale estremamente importante per la circolazione. Se qualcosa non funziona in quel tratto, si mette a rischio gran parte della circolazione dell’Alta Velocità.
D’altra parte, non esistono rivendicazioni che possano far pensare che tutti questi problemi di energia siano stati causati da qualcuno che si diverte a mettere i bastoni fra le ruote al dominio. Non ci sono parole, quindi niente esiste. Vero, fatto, firmato e controfirmato.
È impossibile che qualcuno stia pensando al meraviglioso reinventarsi del sabotaggio. Senza parole, senza schemi, ma solo con un invito a bloccare la realtà. Senza vocaboli, chi può capirla?
Che diamine, l’azione non parla da sola!
Fonte: Finimondo