Barcellona, Spagna: Solidarietà con i compagni anarchici arrestati

La notte del 3 marzo 2021, otto dei nostri compagni sono stati arrestati e rinchiusi in carcere in detenzione preventiva! Il giudice del tribunale n°17 di Barcellona li accusa di “disturbo dell’ordine pubblico, tentato omicidio, associazione a delinquere e manifestazione illegale”; secondo la stampa (cioè la polizia catalana) sono responsabili di tutti i disordini e vandalismi avvenuti il 16 febbraio, tra cui l’incendio di un furgone della polizia sulla Rambla, sabato 27 febbraio. Attualmente i compagni sono in isolamento nella prigione di Brians I, a Martorell.

Il vero problema è che sono anarchici, e sono stati solidali; lo hanno dimostrato partecipando alla manifestazione di solidarietà per Pablo Hasél sabato 27, convocata dal CUP (Candidatura d’Unitat Popular – Candidatura di unità popolare NdT*), come hanno fatto migliaia di altre persone. Quello che non sapevano è che alcuni dei loro nemici li avevano nel mirino per quello che era successo quattro anni fa a Girona*. Questa è una minaccia per molti di noi, che siamo antiautoritari e non lo abbiamo mai nascosto!

A questo proposito, mercoledì 3 marzo, la CUP, durante una riunione politica sul tema del rifiuto della violenza e delle possibili modifiche al modello di polizia in Catalogna, ha solo discusso e chiesto che le marce femministe dell’8 marzo possano svolgersi senza problemi… Degli 8 compagni incarcerati non ha proprio parlato!!!

Non hanno mai chiesto la loro liberazione, né hanno espresso la loro solidarietà! Inoltre, uno dei leader di questa formazione “comunista” ha condannato la violenza “perchè mette in pericolo le vite delle persone”, in questo caso quella del poliziotto che era dentro il furgone dato alle fiamme. Questo è tutto “l’interesse” mostrato dal CUP per i nostri compagni, accusati e usati come capri espiatori, perchè lo spettacolo (politico) deve continuare… Il CUP vuole partecipare al nuovo governo regionale della Catalogna, e la repressione che stiamo vivendo in questi giorni non limita la sua disponibilità a collaborare con l’esecutivo…

È questo il “prezzo politico” che sono disposti a pagare?

Gli anarchici sono stati usati come carne da cannone…, e una volta presa la rivincita – anche se tardiva – loro e le femministe potranno godere di tutte le nuove “libertà”, mentre marciano pacificamente verso la nuova democrazia catalana. Una memoria storica oltraggiata non è una scusa valida per ripetere il tradimento nazional-bolscevico che ebbe luogo durante la guerra civile e che non è mai stato dimenticato dagli anarchici.

La repressione da parte dello Stato sta aumentando, non solo in Catalogna ma in tutto stato spagnolo. Nel frattempo, secondo la polizia catalana, l’inchiesta è ancora aperta e non si escludono altri arresti di compagni anarchici considerati “violenti”. Questo vuol dire che ogni giorno c’è la possibilità che sfondino la porta di casa tua e ti rapiscano, portandoti in una delle loro belle prigioni con le sbarre dorate, per poi essere processati online in 5 minuti e condannati a qualche anno di prigione, questo perché siamo degli antisocialisti violenti che fanno parte di un gruppo criminale organizzato chiamato “Anarchici”.

PS: Ci infiltreremo ovunque nei cortei dell’8 marzo per massimizzare la “violenza viola” contro tutte le forme di autorità, dominio e confinamento e per chiedere la liberazione di tutti i prigionieri anarchici e la distruzione di tutto ciò che ci opprime!

Anarchici

Note : *Chi non sa a cosa ci stiamo riferendo può cercare un testo chiamato “El Mecanismo”, pubblicato nel 2017 dai compagni anarchici di Girona.

PS2: I mass-mierda (gioco di parole con mass-media NdT*) hanno pubblicato, il 25 febbraio 2021, l’annuncio di un’azione anti-anarchica pianificata dalla polizia catalana: “Il Ministro dello Sviluppo Economico, Ramon Tremosa, ha chiesto alla società catalana di “isolare e denunciare” i “piccoli gruppi violenti” che “attaccano imprese, negozi e alberghi”. Il governo e gli imprenditori del Foment del Treball, e di Barcelona Oberta, si sono incontrati giovedì e hanno chiesto la fine degli atti di vandalismo che si sono verificati durante le manifestazioni per il rilascio del rapper Pablo Hasél.

“Anche se Sàmper (Miguel Sàmper ministro dell’interno del governo autonomo della catalogna NdT*) ha ammesso che “non sono stati presi impegni concreti”, dalla riunione gli imprenditori sono usciti soddisfatti, della “complicità” dimostrata dai ministeri dell’Interno e dell’Industria, nel lavorare per “sradicare gli atti di vandalismo”. “Abbiamo concordato che a Barcellona dobbiamo evitare atti di vandalismo, radicali, tra cui quello di dare fuoco ai rifiuti. Il fatto che Barcellona sia continuamente in fiamme sta tenendo lontani gli investimenti”, ha detto il presidente del Foment del Treball, Josep Sánchez Libre.

Fonte: attaque.noblogs.org

Traduzione: infernourbano