Francia: Uscito n° 8 di “Kairos” – giornale anarchico in lingua francese (01/2019)

Abbiamo il piacere di annunciarvi l’uscita dell’ ottavo numero di Kairos (gennaio 2019).

Come al solito, potete trovarlo in formato PDF sul blog, assieme a tutti i numeri precedenti.

Il 21 dicembre 2018, la prigioniera anarchica Lisa è stata trasferita nella prigione Soto del Real a Madrid. In precedenza era stata incarcerata per trentadue mesi nella prigione di Colonia e in quella di Willich (a 60km da Colonia). Insieme ad altri due compagni, è accusata della rapina avvenuta in una banca ad Aachen (Aix-la-Chapelle, Germania) l’8 luglio 2013. Quella mattina, in un’agenzia della Banca Aachener, dei ladri riuscirono ad aprire la cassaforte e a prelevare un’ingente somma di denaro. Il 19 novembre 2014, anche la Pax Bank (una banca del Vaticano) fu espropiata. I ladri aprirono la cassaforte e misero le mani su qualche centinaia di migliaia di euro. Ed è per questa rapina che la compagna Lisa è stata arrestata ed ora è rinchiusa fra le quattro mura di una cella a Madrid. Il suo arresto è avvenuto il 13 aprile 2016, a Barcellona, e da allora è stata tenuta prigioniera dapprima in Spagna, poi in Germania e ora di nuovo in Spagna. Quella mattina, i Mossos di Esquadra effettuarono numerose perquisizioni in abitazioni private e nel centro sociale del quartiere Salut: “Il Blocco Fantasma”. Numerosi compagni fuorno trattenuti in commissariato per oltre 12 ore. Fu proprio durante questa operazione che la nostra compagna Lisa, già in stato di fermo per l’Operazione Pandora (una operazione repressiva delle autorità spagnole contro coloro che vivono l’anarchismo come una lotta senza compromessi) e su cui pesava dall’11 aprile 2016 un mandato di arresto europeo per l’accusa di aver partecipato ad espropri di filiari bancarie in Germania, fu arrestata. La prova contro di lei sarebbe la traccia del DNA, una manna per i tribunali di tutto il mondo, ritrovata su una lattina di birra…

Da quando è stata arrestata e rinchiusa, Lisa ha sempre tenuto testa ai suoi carnefici, i giudici, i poliziotti, i giornalisti. Ha scelto di continuare la lotta per la libertà con un atteggiamento dignitoso, nei confronti della giustizia e della prigione, senza rinnegare mai nulla ma al contrario, partecipando al dibattito di idee con i suoi contributi scritti dal carcere, dove asserisce forte e chiaro che la solidarietà con i compagni imprigionati si realizza con azioni distruttive.

In una delle sue lettere, inviate nel giugno 2017 dalla prigione di Colonia, ha accolto con entusiasmo le iniziative di solidarietà nei suoi confronti, durante il processo ad Aquisgrana. Queste dimostrazioni gli hanno portato “energia e calore” ed hanno rafforzato le sue convinzioni che “la lotta continuerà a qualsiasi condizione e indipendentemente dagli ostacoli che si troverà davanti”. Comunichiamo direttamente con lei attraverso le nostre battaglie contro l’autorità e i suoi mille tentacoli. Come Lisa, è la nostra ostilità nei confronti del potere che ci fa sentire vivi. Lo scopo della prigione è spezzare delle vite, e sappiamo bene che lei è solo uno strumento di cui si serve lo Stato per mettere un bavaglio ai suoi nemici dichiarati, ma questo non metterà fine alla guerra che stiamo portando avanti contro di lui.
Attaccare questo mondo ci permette, da un lato di mantenere un rapporto di conflittualità con il dominio oltre le mura del carcere, dall’altro di non cadere in un atteggiamento esclusivamente difensivo (anche se necessario), tipico dei gruppi di estrema sinistra o libertari.

Per concludere, riprendiamo le parole di Lisa in un estratto da una sua lettera del giugno 2017: “Questa volta è toccato a me, ma in futuro potrebbe toccare ad altri, specialmente a quelli che seguono il loro percorso con dignità e forza. Non lasceremo che lo Stato e i suoi scagnozzi ci sottomettano. La prigione non è mai la fine. E questa condizione ci rende ancora più propensi a continuare a difendere la vita e i valori che rappresentiamo. La lotta continua – qui dentro e fuori – finchè tutte le prigioni non cadranno ed ogni forma di dominazione e autorità non sarà distrutta“.

Traduzione (dal francese): Inferno Urbano

Versione scaricabile PDF: Kairos n° 8