Cari amici,
Sono passati 10 anni da quando Alexis Grigoropoulos è stato ucciso dalla polizia ad Atene, in Grecia. Aveva 15 anni. E sono passati 10 anni da quando vaste fasce della popolazione greca, tra cui molti anarchici, hanno risposto con un’insurrezione passata alla storia, attaccando ogni manifestazione del capitalismo, della polizia e dello stato.
In qualche modo sembra sia accaduto solo ieri. L’insurrezione di dicembre ha aperto nuove possibilità di rivolta e ha inaugurato l’era contemporanea della lotta. Ha formato la storia di origine dell’anarchia che molti di noi hanno scoperto per la prima volta. L’insurrezione di dicembre ha dimostrato che tutto è possibile: potremmo riuscire a vincere. Eppure l’insurrezione di dicembre sembra sia accaduta una vita fa, in un periodo dove tutto era più semplice. Sì, tutto è possibile, ma forse non nel modo in cui avevamo sperato noi. Il fascismo sta vedendo una rinascita a livello globale. La crisi climatica sta accelerando ancora più rapidamente di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare. Il capitalismo e lo stato continuano a spazzare via i nostri corpi e le nostre menti. Ma la memoria è un’arma, e forse con la memoria del 2008 possiamo riaccendere la nostra rabbia e le nostre azioni.
Le stesse condizioni di austerità, xenofobia, polizia e la stridente miseria del capitalismo le possiamo trovare qui, nei cosiddetti “Stati Uniti”, così come in Grecia. Mentre le specificità delle nostre condizioni variano a seconda della posizione, il capitalismo è globale e quindi anche la nostra resistenza deve essere così. Prendiamo forza dal ricordo di Alexis e di tutti quelli uccisi dalla polizia, e cerchiamo di trovare ispirazione nel rifiuto dei ribelli greci di piegarsi all’ordine dominante.
Questa sera ci siamo sentiti ispirati dal ricordo della rivolta greca e siamo scesi in strada, con le bandiere in mano dietro uno striscione che recitava “Viva Alexis – Fuck The Police” quando abbiamo finito abbiamo scaricato i nostri fumogeni ai piedi dell’albero di Natale della città di Olympia e ci siamo dispersi.
A tutti coloro che hanno costruito delle barricate, chiunque abbia attaccato la polizia, chiunque abbia sfidato un confine, chiunque abbia occupato un edificio o condiviso un pasto o manifestato per un mondo migliore, grazie. Ci vediamo per le strade.
Per una rottura totale con la normalità, per l’annientamento assoluto di ogni manifestazione di polizia.
Con amore e rabbia,
Alcuni anarchici di Olimpia
Fonte: Puget Sound Anarchists
Traduzione (dall’inglese): Inferno Urbano