I detenuti del carcere di Spini di Gardolo vogliono far sapere all’esterno queste notizie:
- Venerdi 13 novembre un detenuto ha dato fuoco alla propria cella e si è dato fuoco. E’ stato portato via in ambulanza. Il gesto è motivato dal rifiuto, da parte delle guardie, di dargli gli effetti personali portati dalla moglie.
- La posta è bloccata in entrata e in uscita.
- I pacchi non entrano.
- La direzione non dà informazione sui contagi (i detenuti parlavano di 6/7 positivi, alcuni parenti invece di oltre una sessantina).
- I positivi vengono sbattuti nelle celle di isolamento punitivo o trasferiti in altre carceri.
- Da settimane i colloqui con i famigliari sono completamente sospesi.
- Solo dopo due settimane da quando si è saputo dei primi contagi sono stati fatti i tamponi ai lavoranti, che nel frattempo hanno dovuto continuare a girare per tutte le sezioni.
- Per due settimane i medici non si sono visti e solo dopo una settimana di battiture si è ripresentato il personale sanitario.
- I detenuti con patologie che necessiterebbero di trattamenti specifici non vengono seguiti in alcun modo, mentre vengono abbondantemente distribuiti psicofarmaci per mantenere deboli e sedati i detenuti.
- I magistrati di sorveglianza (responsabili, con i loro rifiuti, di tre suicidi negli anni passati) continuano a non concedere misure alternative a chi ha i requisiti per accedervi.
- Giudici e magistrati trattano i detenuti con intrinseco razzismo: a parità di situazione, se sei bianco e hai un cognome italiano hai più probabilità di uscire o accedere a misure alternative.
PER ROMPERE L’ISOLAMENTO VOCI E IMMAGINI DAL CARCERE DI SPINI DI GARDOLO
VENERDI 20 NOVEMBRE ALLE 17.00 IN PIAZZA D’AROGNO (TRENTO)
PORTIAMO IN STRADA LA VOCE DEI DETENUTI
9-24 novembre mobilitazione contro il carcere, per la libertà di tutti i prigionieri, in solidarietà con chi lotta dentro e fuori le galere