Traduzione in italiano dei primi tre numeri della rivista Fantasma

Saluti clandestini

data: un giorno

Un saluto a tutti/e i/le lanciatori di pietre, a tutti/e gli/le apprendisti chimici, a tutti/e i/le turisti delle rivolte, a tutti/e gli/le antifa, a tutti/e i/le posatori di bombe e a tutti/e i/le teorici. In quanto combattenti per un altro mondo potreste trovarvi nella mia stessa situazione e potreste essere costretti a entrare in clandestinità. Gli sbirri hanno preso i miei amici e le mie amiche e li hanno arrestati/e sulla base di accuse enormi. Per un caso fortuito non sono riusciti a prendermi ma hanno trovato la mia carta d’identità e ora mi stanno cercando. Questo è successo in un altro stato e ho dovuto attraversare la frontiera senza aspettare che la situazione si calmasse. Rimango prudente perché non sappiamo fino a che punto mi stiano cercando e neanche quanto siano interessati al mio arresto. Nel mio caso, si tratta di una situazione temporanea mentre altri dovranno rimanere nascosti per il resto della loro vita. Si tratta di una situazione e di una decisione che ha delle forti ripercussioni sulle condizioni di vita, in particolare sull’idea di vivere liberi/e che ci sta tanto a cuore.

Mi ci sono voluti alcuni giorni per realizzare quanto fossi un/a prigioniero/a di stati repressivi. La mia prigione non è come quella dei miei compagni/e, non ha quelle sbarre che sono costretti a vedere ogni giorno dalla  loro cella. La mia prigione assomiglia piuttosto a un nascondiglio bloccato da un portone chiuso a chiave oltre  il quale gli aguzzini non possono andare. Ogni volta che parto corro il rischio di farmi prendere e di finire in galera. Essere in clandestinità è come essere stretto da catene che ancora non esistono. Questa condizione è proprio merdosa. Ma rimanete forti e non lasciatevi scoraggiare. Sta a voi non permettere che questo tipo di repressione funzioni. Potete usare le notti buie per lasciare dietro di voi i muri e le porte del vostro nascondiglio, per bruciare le loro fortezze carcerarie, per prendervi gioco dei loro muri, per vendicarvi degli esecutori/trici della repressione e per liberare gli esseri umani e non-umani. Loro hanno i soldi e il potere, noi abbiamo la notte e il coraggio.

Nel momento in cui si entra in clandestinità il tempo dei cortei e dell’espressione pubblica delle vostre opinioni scade, anche se questo può coincidere con la nascita di un nuovo periodo della vostra lotta rivoluzionaria. Basta con i picchetti e i manifesti, diamo il via a un’era di azioni dirette portate avanti in clandestinità! Non vergognatevi però se non vi sentite capaci di intraprendere questa via e se scegliete piuttosto di rimanere nell’anonimato nascondendovi dietro una facciata avvenente, o se diventerete dei/delle combattenti delle parole o se il vostro destino andrà in una direzione completamente diversa. Solidarietà con tutte le persone spezzate dalla repressione!

Cercate un modo vostro di farvi fronte, cercate aiuto e lo troverete. Ma soprattutto: non fatevi prendere!

Un/a anarchico/a nascosto/a e incazzato/a un giorno, da una sorta di nascondiglio

P.s.: Non dimenticate, gli sbirri sono dei bastardi e sono vulnerabili. Ed ecco come potete esprimermi  solidarietà. Agite in solidarietà a me e agli/alle altri/e repressi/e attaccando tutto il sistema repressivo. Fategli sentire tutto il vostro disgusto verso questo stile di vita predominante: fateglielo sentire con il rumore dei vetri rotti, con una tempesta di pietre alla prossima manifestazione, con le bombe di vernice, con gli attacchi incendiari o con qualsiasi altra azione che decidiate di fare.

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