Torino: Per un teatro “quasi” clandestino

PER UN TEATRO “QUASI” CLANDESTINO – Febbraio 2022

“…Voglio capire se può esistere un teatro clandestino. “Clandestino” perché fuori dai rapporti che si sono consolidati, strutturati, irrigiditi. Bisogna studiare nuove forme di presentazione al pubblico del proprio lavoro. L’arte nell’universo della comunicazione totale non può essere un prodotto fra gli altri (anche se di buona fattura) deve alludere a qualcosa che va custodito…”

Antonio Neiwiller 1993

Siamo un collettivo, o meglio un duo di professionisti teatrali che si conoscono da anni, ma che hanno iniziato a collaborare praticamente nel 2020. La collaborazione ha dato come frutto lo spettacolo “Vermi Inermi – Drammetto grottesco orecchiabile” e ora sta dando alla luce il nuovo spettacolo “Io non sono come voi” tratto dal romanzo di Marco Boba. Oltre a questi spettacoli c’è un repertorio di racconti teatrali e laboratori per attori. Il collettivo è formato dall’attrice Cinzia Laganà e dal regista Simone Capula, a cui si aggiungono di volta in volta altre figure professionali teatrali (scenografi, disegnatori di luci, drammmaturghi, ecc…).

Da sempre i nostri spettacoli sono frutto dell’autoproduzione: per sopravvivere dobbiamo chiedere contributi a chi assiste all’evento teatrale, altrimenti non sarebbe possibile “produrre”. Le modalità creative del teatro implicano lunghi periodi di prove, mesi. Il pubblico del teatro non può essere numeroso, a meno che non si ceda a dinamiche commerciali orrende, quelle del teatro coi nomi della tv e di conseguenza si accetti anche compromessi relativi ai contenuti degli spettacoli, in modo da piacere alle istituzioni politiche.
In questo periodo, dopo mesi di chiusure e divieti, a tutto questo si è aggiunta l’aggravante “green pass – lasciapassare”: chi non si piega a questa norma fascista non può lavorare e non può presentare gli spettacoli in nessun luogo.

Quindi?

Quindi noi diciamo che bisogna fare un grosso sforzo e ragionare (ed agire) al di fuori delle logiche legalitarie, che vuol dire dare la possibilità a chi va in un posto di raccogliere “VIL DENARO” oltre il solo rimborso spese del viaggio, insomma anche qualche euro per reggersi in piedi e non crollare. Stiamo cercando di tenere viva una scena, far (RI)partire una modalità “antica” (il Do it yourself), che ci auguriamo possa far rinascere scene che siano teatrali, musicali, culturali, ma anche sociali. Noi siamo di fatto autosospesi dal lavoro (abbiamo perso molte repliche perché non accettiamo di andare nei teatri, nei circoli culturali dove viene richiesto il “green pass/lasciapassare”).

LA NOSTRA VUOL ESSERE UNA AZIONE POLITICA E D’ORA IN POI DESTINEREMO ALLA CASSA SOLIDALE PER I LAVORATORI SOSPESI A CAUSA DEL GREEN PASS/LASCIAPASSARE E DELL’OBBLIGO VACCINALE IL 30% DEL RICAVATO DI OGNI NOSTRO SPETTACOLO E ATTIVITÀ TEATRALE.

Un abbraccio stretto e DIY!

Cinzia, Simone e band

P.s

Nel 1944, il grande regista Tadeus Kantor, fonda a Cracovia (occupata dai nazisti) il suo TEATRO CLANDESTINO, che chiama Cricot (Il nome è l’anagramma dell’espressione polacca “to cirk” (“ecco il circo”), indicativo di un atteggiamento antiaccademico e fortemente provocatorio. Il Cricot aveva sede a casa sua e ogni sera faceva rappresentazioni clandestine.

Sulla porta della sala dove avveniva la rappresentazione, interna della casa, c’era un foglio con scritto “A TEATRO NON SI ENTRA IMPUNEMENTE.”

Sapete perché?

Perché per il solo fatto di entrare in quella stanza, gli spettatori sono obbligati a partecipare realmente e a prendere parte al comune rischio, a un evento vietato.

Vermi Inermi – Scheda PDF