Taranto: Volantini distribuiti il 17/12 contro il lasciapassare verde e la gestione autoritaria

Riceviamo e pubblichiamo:

Doveva andare tutto bene ma la verità è che andrà sempre peggio

L’introduzione del lasciapassare verde spacciato come un mezzo di tutela sanitaria non è altro che uno strumento che divide le persone tra chi è in regola e può far parte della società e chi viene emarginato come irresponsabile e untore. Una moderna caccia alle streghe, simile alle discriminazioni riservate alle persone migranti e senza documenti nella Fortezza Europa blindata da muri e fili spinati.

Uno strumento di divisione classista che viene utilizzato per sospendere e licenziare e che impone ulteriori limitazioni come quella alla libera circolazione nello stesso comune, una condizione destinata a rimanere. In questi due anni di emergenza sanitaria, anzichè potenziare i servizi indispensabili come l’assistenza sanitaria territoriale, la scuola e i trasporti pubblici, hanno ben pensato di continuare a finanziare l’industria bellica, le grosse case farmaceutiche e le grosse infrastrutture, tutto a scapito dell’intera comunità.

Il sistema capitalista ci ricorda continuamente che: o ti omologhi o vieni schiacciato.

In questi due anni di pandemia lo stato ha calato la maschera della democrazia, mattanze nelle carceri, repressione per chi dissente e scende nelle piazze, militarizzazione delle strade e controllo sociale. In una società fondata sullo sfruttamento delle risorse del pianeta e del lavoro umano è impensabile che chi ci governa (attualmente un banchiere e un generale della guerra) possa avere un senso di responsabilità verso la collettività.

Qui a Taranto sappiamo da decenni come vanno le cose, per il profitto non c’è morte che tenga. Ci sembra paradossale che qualcuno controlli il personale nelle Acciaierie riservando un ingresso separato a coloro che sono sprovvisti di lasciapassare, per creare luoghi sicuri per i vaccinati, dimenticandosi che di tumore si muore indistintamente con o senza vaccino.

Il capitalismo è incompatibile con la vita e la salute (sono più di dieci anni che portano avanti lo smantellamento della sanità pubblica). Questo dovrebbe essere il punto di partenza per intavolare discussioni e momenti di confronto.

Mentre tutto avviene così velocemente, una voragine sociale sta inghiottendo chi le crisi finanziarie le ha sempre pagate sulla propria pelle: donne e uomini in condizioni di sempre maggiore precarietà e sfruttamento, molti sottoposti al ricatto del possesso dei documenti di soggiorno.

In questi due anni di pandemia lo slogan “andrà tutto bene” è servito a farci credere di essere sulla stessa barca ma così non è. Da una parte ci sono le persone sfruttate, dall’altra gli sfruttatori. Le riforme spinte da questo stato di emergenza si concretizzano nel rincaro dei prezzi dei generi di prima necessità e nella maggiore libertà di licenziamento. Un continuo attacco a quei pochi diritti che rimangono nel mondo del lavoro (non ultimo sulla sicurezza sui posti di lavoro, in un paese dove, muoiono 3 persone al giorno), un incremento della precarietà derivato dalla privatizzazione dei settori pubblici.

Quanto ancora siamo disposti a subire? Cosa stiamo barattando in cambio di una normalità fatta di sfruttamento, povertà e precarietà? Crediamo che continuare ad accettare passivamente ciò che è ingiusto non farà altro che limitare ancor di più la libertà di tutte e tutti.

Il lasciapassare verde è inaccettabile perchè non tutela la salute ma radicalizza il controllo da parte dello stato, e lo sfruttamento da parte dei padroni. Per questo è importante rifiutarsi di esibirlo, di chiederlo e scaricarlo.

Incontriamoci, confrontiamoci e auto organizziamoci. Creiamo delle alternative a questa società disumanizzante. Sulla nostra salute, sui nostri diritti, sui nostri corpi e sulle nostre vite decidiamo noi. Andrà tutto bene se sapremo riconoscere chi sono i veri colpevoli di questo disastro sanitario economico e sociale.

Un’emergenza al giorno…

Doveva andare tutto bene, ci dicevano due anni fa, facendo tutti qualche sacrificio per i più deboli. Così negli ospedali il personale ha raddoppiato i turni, a scuola è stata imposta la didattica a distanza, quasi tutti si sono adattati a rispettare chiusure e coprifuoco, convinti che il peggio sarebbe passato.

Oggi quasi tutta la popolazione italiana è vaccinata con più dosi, il numero di operatori sanitari – gli eroi della prima ora – è sempre quello, così pure i loro contratti: precari come tutti gli altri. Il numero delle aule scolastiche non è aumentato e nemmeno quello dei mezzi pubblici di trasporto. Intanto, di cure contro il Covid non se ne parla nemmeno, il virus continua a circolare con grande allarme divulgato a tamburo battente da tutti i media e il Governo del banchiere Mario Draghi cosa fa? Proroga lo stato di emergenza, aumenta i prezzi di tutti i generi di prima necessità e sottopone ogni libertà civile al possesso di questo nuovo lasciapassare, ridicolmente battezzato Super Green Pass.

Avere o non avere le “carte in regola” è ora un modo più facile per i padroni per licenziare il personale, per espellere gli stranieri (magari pure vaccinati con sieri non riconosciuti in Europa), per controllare e limitare la libera circolazione e la manifestazione pubblica del dissenso.

In questa rete di limitazioni sempre più strette, qualcosa però ci è consentito. Ce lo suggerisce l’ennesimo e più recente slogan dal sapore infantile: “salviamo il natale”, consumiamo, spendiamo, affolliamo i centri commerciali, sosteniamo l’economia!

Ma l’economia di chi?

Qui a Taranto questa domanda ha una risposta scontata. Qui da sempre gli interessi dell’acciaieria e del potere militare hanno schiacciato quelli della popolazione. Qui lo Stato, attraverso l’azione di governi di tutti i colori politici, ha sempre messo avanti le ragioni del profitto e della guerra rispetto a quelle della salute e del benessere a vaccinati e non. Suvvia, un piccolo sacrificio.

In questa città si conosce bene il significato del termine “manovra espansiva”, perchè l’espansività del capitalismo si manifesta in tutta la sua sfacciata rapacità  nell’emergenza di ogni giorno, quando si va al lavoro come se si andasse alla guerra, quando è meglio stare a casa con le finestre chiuse perchè l’aria è avvelenata, altro che Covid!

Taranto è una città che di sacrifici se ne intende e avrebbe tutte le ragioni per rifiutare questo ennesimo ricatto e dire “ora basta!”

Basta paura, basta silenzio.

Contro l’isolamento sociale incontriamoci!

Contro la miseria e la sottomissione auto organizziamoci!

Contro il green pass ribelliamoci!

Tutti i giovedi Assemblea pubblica a partire dalle ore 19 presso gli spazi della Casa Occupata di Via Garibaldi 210 in Città Vecchia a Taranto.

Assemblea Antifascista Nind Pass

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