Senza Tregua Per L’Anarchia! Manifesti per il presidio a Firenze del 20 aprile

A Firenze il 9 maggio ci sarà la sentenza di un processo che vede imputatx 20 compagnx accusatx di associazione a delinquere e alcuni attacchi anonimi alle sedi fasciste. Tre di questi compagni, Paska Giova e Ghespe, già da tempo si trovano in carcere, ed oltre alle altre accuse sono imputati per trasporto, fabbricazione e detenzione di materiale esplodente e tentato omicidio, per il ferimento di un artificiere che armeggiò senza alcuna precauzione con un ordigno collocato davanti ad una sede fascista, la notte del 31 dicembre 2016. Per loro in carcere le provocazioni e le violenze non si sono risparmiate, in risposta all’attitudine conflittuale mantenuta.

A Trento e Torino due operazioni repressive portano allo sgombero dell’Asilo Occupato e 12 arresti per cercare di stroncare le lotte che questi portano avanti. Dopo gli arresti e lo sgombero, si è scesx in strada per rispondere ai colpi della repressione e prendersi con forza spazi di espressione della propria rabbia. In questi giorni anche Scripta Manent, processo che mette sotto inchiesta più di  vent’anni di storia dell’anarchismo si sta concludendo, con dure richieste di condanne. In tutti questi casi, continuano le intimidazioni e la repressione anche nei confronti di chi porta ed esprime la propria solidarietà alle pratiche ed alle individualità anarchiche sotto processo ed in carcere.

I sogni e le pratiche, le possibilità e le realtà anarchiche sono la solita spina nel fianco. Lo stato, in Italia come altrove, cerca di spazzare via chi continua ad ostacolarne i progetti, per spianare la strada per una sua ulteriore svolta autoritaria.

Viviamo in tempi in cui un numero sempre crescente di persone vive esperienze oppressive quotidiane, nelle sue forme razziste, patriarcali e totalitarie, ricattatx dal carcere, rischiando di essere rinchiusx in un CPR o deportatx, di morire sul lavoro, durante un T.S.O. o una retata, di non trovare i mezzi per separarsi da una relazione violenta, di vivere generi e sessualità non normati in condizioni marginalizzate, e molto altro. Secondo le logiche dello stato, per mantenere l’ordine e provvedere alla continua ristrutturazione dell’apparato tecnico-industriale e coercitivo su larga scale, è necessario tra le altre cose, seppellire sotto anni di galera chi si batte da sempre contro i responsabili di tutto questo.

Nell’attuare il suo sistema di potere, lo stato deve isolarne le pratiche di autodeterminazione, lotta, solidarietà e attacco, perchè minano l’idea della necessità stessa della sua esistenza, della sua pretesa di totalità del controllo, perchè ha bisogno di scongiurare la possibilità di auto-organizzarsi, così come la possibilità di riconoscere i propri reali nemici, perchè non possa prendere forma una guerra sociale per la sovversione di questo sistema di dominio così come quella di prendervi parte. Cerca di arginare una conflittualità anti-sociale che non si rassegna al riaffermarsi dei gruppi fascisti tollerati dalla società alienata, né all’imposizione di un modello securitario tecnologico e militare a difesa della città-vetrina. Cerca di rappresentare l’esistenza e l’agire di chi è sotto accusa  per le pratiche di attaccoe di chi le supporta in modo da invisibilizzarne i motivi.

Il nostro vissuto e le nostre pratiche ci appartengono, come le nostre differenze e tensioni. Sono parte della nostra storia ed esperienza, non una debolezza ma una potenzialità. Non ci vedranno nel loro teatrino, non staremo alle loro scadenze, ma sapremo darci tempi e modi. Non penderemo dalle labbra di una sentenza già scritta, nè di un garantismo democratico con cui oggi si schiacciano le vite di chi non ha alcun posto in questa porzione di mondo, che fortifica sempre più il suo benessere e i suoi privilegi.

A Firenze il 20 aprile continueremo a stare in una città dove da sempre la critica anarchica è stata presente per continuare a ribadire che non possono cancellarci e per rivendicare come nostre le pratiche di attacco e la solidarietà a tuttx x anarchicx prigionierx e inquisitx.

FUOCO ALLE GALERE, LIBERI TUTTI!