Russia: Richieste di condanna nel processo per l’indagine di Penza, parte dell’operazione “Network”

Dicembre 2019. Il pubblico ministero ha chiesto al tribunale militare del distretto del Volga di condannare i cinque anarchici imputati per l’indagine di Penza a pene tra 6 e 18 anni di carcere; questa informazione è stata riportata da un membro della campagna a sostegno degli imputati che era presente in aula. Penza è una città russa in cui (secondo l’FSB, ovvero i servizi segreti), assieme a San Pietropburgo e Mosca, si era radicata la presunta organizzazione terroristica “Network” (tutti gli imputati prigionieri sono stati arrestati tra il 2017 e il 2018).

L’accusa ha chiesto alla corte di elargire la sentenza più ampia a Dmitry Pchelintsev: 18 anni di carcere in una colonia penale di massima sicurezza; mentre ha chiesto di condannare Ilya Shakursky a 16 anni, Andrei Chernov a 14, Maxim Ivankin a 13, Mikhail Kulkov a 10, Vasily Kuksov a 9 e Arman Sagynbayev a 6. Inoltre, ha richiesto che tutti gli imputati, tranne V. Kuksov e A. Sagynbayev, siano inviati a scontare le condanne in carceri di massima sicurezza.

Il pubblico ministero ha riferito al tribunale che i resoconti degli imputati secondo cui erano stati torturati per indurli a testimoniare contro sé stessi e contro altri non sono stati corroborati.

Tutti gli imputati sono accusati di essere coinvolti in una “comunità terroristica”, punibile ai sensi dell’articolo 205.4.4 del codice penale russo. D. Pchelintsev e I. Shakursky sono accusati di aver organizzato questa “comunità terroristica”, un reato punibile sempre ai sensi dell’articolo 205.4. Inoltre, alcuni imputati sono accusati di “possesso illegale di armi da fuoco” (art. 222.1), “possesso illegale di esplosivi” (art. 222.1.1), “tentato incendio doloso o bombardamento con l’intento di danneggiamento” (art. 167.2, in combinazione con l’art. 30.3) e “tentativo di traffico di stupefacenti su larga scala” (art. 228.1.4.g, in combinazione con l’art. 30.3).

Il procedimento penale contro la “comunità terroristica” denominata “Network” è stato avviato nell’ottobre 2017. Secondo l’FSB, undici giovani a Penza e San Pietroburgo avevano organizzato la struttura e stavano progettando di rovesciare il governo. Gli imputati hanno affermato che l’FSB li ha sottoposti a pressioni psicologiche, torturati con scosse elettriche, picchiati e che puntò armi contro di loro. Alcuni imputati hanno ritrattato le confessioni, estorte sotto tortura, fatte nei giorni successivi all’arresto. […].

Testo (in inglese): 325 NoState

Testo (in russo): Ovdinfo.org