Rovereto – Sull’incendio della sede anarchica

Nella notte fra venerdì 21 e sabato 22 settembre è stata danneggiata l’entrata della sede del circolo anarchico roveretano “Nave dei Folli”. Ciò che abbiamo ricostruito è che probabilmente una bacheca con affissi i nostri manifesti è stata data alle fiamme e da lì il fuoco si sarebbe propagato al portone. Pensiamo che se fosse stato un atto organizzato con l’intenzione di danneggiare seriamente la sede le modalità sarebbero state altre, e non è tanto questo episodio a non farci dormire sonni tranquilli quanto quello che ci sta accadendo attorno da mesi ormai: aggressioni fasciste (quelle sì organizzate, come gli incendi alle case d’accoglienza per i profughi, o le incursioni nei pronti soccorsi per cacciare i senza tetto) e razziste che si susseguono in un incessante escalation e nell’indifferenza pressoché generale. Mentre i governi continuano ad attaccare le condizioni di vita e di libertà di tutti, un’abile propaganda anti immigrati e solidali sposta la rabbia dal vero nemico, lo Stato, dirottandola in una feroce e tristemente già vista guerra fra poveri.

Non c’è molta differenza fra l’incendio appiccato alla Nave dei Folli, che non considera i suoi effetti potenziali (se un passante non avesse allertato i Vigili del Fuoco sarebbe stata a rischio l’incolumità degli abitanti dell’intero stabile) e i tanti vili e gravi gesti di aggressione ai migranti a cui stiamo assistendo in strada.

Ciò che è radicalmente diverso sono le pratiche di azione diretta contro lo Stato, gli eserciti, le multinazionali e le istituzioni conniventi che in questi anni hanno indicato con chiarezza e precisione (senza il rischio di coinvolgere terzi che non centrano nulla) chi affama e avvelena davvero la gente.

Ciò che è accaduto non sposta di un millimetro le nostre pratiche e le nostre idee, la Nave dei Folli continuerà ad essere uno spazio di incontro e discussione per cambiare questo mondo.

Nave dei Folli

Fonte: roundrobin