Presidio giovedì 28 gennaio a Firenze per l’Operazione Panico

GIOVEDĺ 28 GENNAIO ORE 15,30, A FIRENZE IN PIAZZA DEI CIOMPI

PRESIDIO IN SOLIDARIETÀ ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI SOTTO PROCESSO PER L’OPERAZIONE PANICO

Tra Gennaio e Agosto 2017, divers* compagn* di Firenze e non solo subiscono un’ondata repressiva che vede dispensate svariate misure di custodia cautelare che vanno dall’obbligo di firma fino alla custodia in carcere, mentre due squat anarchici vengono sgomberati (Villa Panico e La Riottosa) con una mobilitazione sbirresca che ha dell’inverosimile; l’operazione prende il nome di ‘’Operazione Panico’’, appunto dal primo dei due squat che vengono sgomberati (villa panico, 31 gennaio 2017). I capi di imputazione parlano chiaro riguardo l’intento della macchina repressiva di disintegrare ogni tipo di conflitto e progettualità nel capoluogo toscano: oltre ad una sfilza di reati specifici (resistenze varie, danneggiamenti, l’ormai nota mattina di capodanno dove un a dir poco maldestro artificiere giocola incautamente con un ordigno piazzato di fronte alla libreria ‘’Il Bargello’’ affiliata a CasaPound perdendo una mano ed un occhio, etc), spunta la famigerata associazione per delinquere, art. 416 del codice penale.

Il 22 Luglio 2019 si è concluso il primo grado del processo alle compagne e ai compagni colpite/i dall’operazione panico. Dopo un processo a dir poco tragicomico (più tragico che comico a dire il vero), la sentenza (che sapeva tanto di sentenza già scritta) ci ha riportate/i ad una cruda realtà: questa storia di merda è lungi dall’essere conclusa. E, così come è toccato alle compagne e ai compagni condannati in appello a novembre dell’anno scorso nell’ambito dell’ Operazione Scripta Manent, anche per Operazione Panico si è arrivati al secondo giro di boa, con divers* compagn* con condanne di svariati anni sul groppone. Il 28 Gennaio ci sarà la seconda (e forse ultima) udienza del processo di appello, dove l’ennesimo collegio di giudici si arrogherà il potere di decidere sulle vite de* compagn* condannat* in primo grado per Operazione Panico.

Il 28 gennaio vogliamo ribadire per l’ennesima volta che nessun* verrà lasciat* sol*, in nessun caso, che siamo consapevoli del nemico che ancora una volta ci ritroviamo di fronte, che la nostra complicità supera la nostra paura, che il nostro odio per guardie e tribunali è pari soltanto al nostro amore per la libertà e alla nostra voglia di vedere questo mondo virulento bruciare.

Sempre solidali con chi combatte questo mondo di merda, per una complicità esponenziale, che non dimentica e non lascia nessun* indietro.