Presenza solidale davanti al tribunale di Genova per la nuova udienza del processo “Prometeo”

Riceviamo e diffondiamo:

Presenza solidale davanti al tribunale di Genova per la nuova udienza del processo “Prometeo” Lunedi 23 Gennaio ore 9:00

Il 23 gennaio 2023 presso il tribunale di Genova verrà emessa la sentenza nei confronti dei compagni anarchici Natascia, Beppe e Robert, arrestati nel maggio 2019 in un’operazione repressiva denominata “Prometeo”, con l’accusa di aver inviato dei pacchi esplosivi a Roberto Maria Sparagna e Antonio Rinaudo (PM responsabili dell’accanimento repressivo contro il movimento anarchico e antagonista) e all’ex direttore del DAP Santi Consolo. L’accusa aveva richiesto pene di 17 e 18 anni per i compagni, che sono stati assolti in primo grado nell’ottobre 2021.

Questa sentenza sta giungendo in un momento particolarmente critico: il compagno anarchico Alfredo Cospito ha ormai raggiunto i 93 giorni di sciopero della fame a oltranza che sta portando avanti dal 20 ottobre conto il regime 41-bis, a cui è sottoposto dal 5 maggio, e contro l’ergastolo ostativo, pena richiesta nei suoi confronti per  un’azione contro una caserma, che non ha ferito né ucciso nessuno. Le condizioni del compagno diventano ogni giorno più critiche.

Proprio in questi giorni una delle figure più note in ambito repressivo, Pasquale Angelosanto, si sta godendo vari momenti di (auto)celebrità in seguito alla cattura di Matteo Messina Denaro, latitante ricercato da più di 30 anni. Pasquale Angelosanto è un comandante dei carabinieri del ROS; tale soggetto che oggi si atteggia ad eroe della situazione è lo stesso che qualche anno fa condusse con la procura di Perugia e la procura di Milano un’operazione antianarchica denominata “Sibilla”. Uno degli arrestati di quell’operazione fu proprio Alfredo Cospito (già in carcere), l’accusa contro di lui fu “istigazione a delinquere con finalità di terrorismo” per aver dato il suo contributo ad un giornale anarchico. Ed è proprio per quel suo costante contributo che Alfredo è stato rinchiuso in 41-bis. Come dichiarato da lui stesso in aula a Torino il 5 dicembre, “Non soddisfatti , oltre all’ergastolo ostativo, visto che dalla galera continuavo a scrivere e collaborare alla stampa anarchica, si è deciso di tapparmi la bocca per sempre con la mordacchia medievale del 41-bis, condannandomi ad un limbo senza fine in attesa della morte.”

Il generale Angelosanto, assieme all’ex ministro Marta Cartabia e ad altri boia di stato, è dunque uno dei tanti responsabili del trasferimento di Alfredo in 41-bis. Non bisogna mai dimenticare ciò di cui si macchiano i carabinieri del ROS, gli agenti della DIGOS, e tutti gli altri sbirri dalle divise di vari colori, né ciò di cui si sono sporcati le mani in passato: quelli che oggi si atteggiano a paladini della giustizia per la cattura di un soggetto ricercato (per modo di dire) da 30 anni, sono gli stessi che imparato a conoscere dalla trattativa stato-mafia. Giusto per citare un altro nome, Gianpaolo Ganzer, ex comandante dei ROS che durante la sua carica ha spedito in carcere numeros* compagn* anarchic*. Mentre il comandante si atteggiava ad eroe davanti a giornalisti e spettatori  per aver seppellito in galera delle/dei compagn*, nella sua vita privata faceva il trafficante di armi e stupefacenti.

Alfredo sta marcendo in 41-bis rischiando una condanna che lo farebbe uscire di galera solamente per la sepoltura, e l’assoluzione di tre compagni non è stata ben digerita dal PM Federico Manotti (ormai noto per il suo accanimento contro gli anarchici), che ora li costringe a ritrovarsi nuovamente in un’aula di tribunale senza prove a loro carico. Il Generale Gianpaolo Ganzer invece è riuscito ad ottenere l’assoluzione completa. Con quest’ultima frase non si intende affatto augurare la galera a nessuno, ma semplicemente si vuole evidenziare quanto incoerente e contraddittoria può essere la democrazia.

PER L’IMMEDIATO DECLASSAMENTO DI ALFREDO DAL REGIME 41-BIS

CONTRO LA PENA DI MORTE DELL’ERGASTOLO OSTATIVO

SOLIDARIETA’ E COMPLICTA’ CON NAT, BEPPE E ROBERT SOTTO PROCESSO