Palermo: Presidio al Carcere dell’Ucciardone e Manifesto in solidarietà con Alfredo Cospito dalla Sicilia

Riceviamo e pubblichiamo:

La democrazia ha sempre una strage alle spalle

In Sicilia anche la geografia umana è capace di ironia amara, di giochi di luce e di ombre. Portella della Ginestra è a venti chilometri, quindici minuti in macchina, dal centro di Palermo. La città più grande della Regione, capitale e palcoscenico del potere politico di ieri e di oggi, ha alle spalle, il luogo della prima strage di poveri dell’Italia repubblicana: 11 morti, tra cui 3 bambini, 30 feriti gravi. Se a sparare furono quelli della banda Giuliano, il movente fu la convergenza di interessi delle classi dominanti e la ragion di Stato. La stessa ragion di Stato che ha fatto fuori Pisciotta per salvare il buon nome di Scelba e di Mattarella, come se bastasse ammazzare un uomo per eliminare la memoria collettiva che gli oppressi e le oppresse mantengono dei loro massacratori e affamatori. La vicenda di Alfredo, oltre ad insegnarci la differenza tra la dignità di un individuo in lotta e la barbarie civilizzata delle burocrazie dell’annientamento, ci ricorda come il dominio sia ancora quell’impasto di ferocia, menzogne, idiozia.

Si illudono di uccidere un anarchico e, con questo, l’anarchia (ossia la possibilità stessa che la ribellione venga sognata… e prima o poi realizzata); si illudono che siano in molti a credere ancora alla guerra santa dello Stato contro la Mafia, mentre chi sta in basso sa come l’unica lotta vera è quella dei ricchi contro i poveri, e viceversa; pretendono di commuovere milioni di persone portate sul lastrico dalle stesse banche e finanza di cui degli arrabbiati attaccano le sedi; si illudono di poter salvare capre e cavoli con un TSO ad Alfredo, come se per tutti la vita sia solo un ammasso  di cellule vive, costrette all’ubbidienza; si illudono che lo spettacolo delle apparenze funzionerà per sempre, anche se tutto il teatro sociale ha una strage alle spalle.

Possono perpetrare mille eccidi e mille ancora, ne hanno tutti i mezzi, ma la dignità di Alfredo è un monumento a fronte della pochezza degli statisti, è un fuoco nelle coscienze che non si spegne.

Contro 41 bis, ergastolo ostativo, TSO! Contro la società galera!

Meglio un giorno da Cospito che mille da Nordio!

“Io non ci stò e non mi arrendo, e continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro, per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo paese.” Alfredo Cospito, 1 dicembre 2022

“E u me cori
Dopo tant’anni
E’ a putredda
E’ ‘nta i petri
E’ ‘nto sangu
Di cumpagni ammazzati”

Ignazio Buttitta


Presidio al Carcere dell’Ucciardone, Giovedi 23 Febbraio 2023, Ore 17:30

Al fianco di Alfredo, contro il 41 bis, TSO e l’ergastolo. Fuoco a tutte le galere