Manifesto in solidarietà a Paska

NON SONO MELE MARCE

Il 17 settembre 2019 si è aperto il processo ai danni del nostro compagno Paska, accusato di resistenza e lesioni aggravate nei confronti dei suoi carcerieri, in occasione di una traduzione.

I due spintoni dati ad alcuni secondini della scorta sono stati la reazione minima al trattamento che, in più occasioni, gli avevano riservato: da ultimo, nella trasferta del 18 ottobre 2018, una guida da rally del blindato che gli aveva provocato un forte colpo all testa e al costato.

D’altra parte, fin dal suo arrivo alla Spezia la direzione carceraria aveva deciso di riservargli in modo arbitrario misure ancor più restrittive, come rallentamenti della posta, divieti di incontro, isolamento fino al regime differenziato di 14 bis, corredato dal divieto di fare l’aria con gli altri detenuti.

Nulla che ci sorprenda. Il carcere della Spezia, nel solo anno 2018-2019, vanta ben 5 morti, su circa 230 detenuti, oltre agli atti di autolesionismo e i pestaggi all’ordine del giorno: la normalità di un carcere considerato tra i più progressisti d’Italia.

Ed è, quindi, nel normale svolgimento delle loro funzioni che i secondini della scorta Luigi Viziello e Stefano Cenderelli hanno in seguito riempito di insulti, calci e pugni il nostro compagno.

In un clima di paura e minaccia costante, molti detenuti evitano di parlare delle quotidiane vessazioni per timore di ripercussioni. E anche quando qulacuno decide di non stare alle regole del gioco ci pensa il personale medico – nel caso di Paska, Gouba Abdelatif e Giuseppe Landini – a portare a compimento l’operato dei picchiatori, liquidando l’accaduto.

Alla richiesta di refertare i segni del pestaggio e di accertarne le conseguenze fisiche, i medici negano l’evidenza e propinano psicofarmaci: l’ennesima arma per piegare la determinazione di chi si ribella.

La vicenda del nostro compagno purtroppo è la normalità del carcere, una storia di ordinaria detenzione. Le guardie che figurano come parte lesa in questo processo non sono affatto l’eccezione, ma i più coerenti e sinceri rappresentanti di ogni carcere e della sua ragion d’essere.

SOLIDARIETA’ A PASKA
FUOCO ALLE GALERE
TUTTE LIBERE TUTTI LIBERI

Anarchiche e Anarchici

Fonte: RoundRobin