Lettera di Mauro dal carcere di La Spezia

Lettera dal carcere di La Spezia

Oramai sono sedici mesi che mi trovo in custodia cautelare. Il 18 ottobre saranno venti mesi. Come ti scrissi il 23 maggio 2019 il tribunale in camera di consiglio di Firenze, era per decidere se essere processato in tribunale ordinario oppure in Corte D’Assise. Dovettero anche decidere se processarmi a Firenze oppure a Lucca, così hanno deciso che dovrò essere processato dalla corte d’Assise di Lucca, fissando la data per il 18 ottobre 2019. Sono, inoltre, state chiuse le indagini per il reato dell’incendio alle Poste di Lucca che avvenne nel 2017: ne hanno fissato l’udienza a Gennaio 2020. L’unico articolo contestatomi a riguardo è l’art. 424C.P. perchè “al solo scopo di danneggiare” gli uffici delle Poste Italiane. L’avvocato era sicuro che mi avrebbero contestato l’art. 280bis. essendo un luogo statale: può anche succedere che quando ci sarà il dibattimento il Pubblico Ministero lo possa comunque richiedere.

Al momento riguardo ad altri reati per i quali sarò processato (Art. 270bis. 1 e Art. 270 bis) l’avvocato cercherà di far cadere a dibattimento gli articoli contestatomi dal GIP di Firenze in quanto verrebbero a mancare elementi probatori sufficienti. Il tribunale di Firenze doveva attenersi a quello che il PM di Lucca mi aveva contestato nella custodia cautelare, cioè, Art. 280 bis, finalità di terrorismo di matrice “anarchico-insurrezionalista”. Quello che io deduco è che l’art270 bis è riguardante “un’associazione” mentre l’art 270 bis 1 sia un’aggravante riferita alla matrice politica (anarco-insurrezionlista) dei fatti. Non mi meraviglierei che il 270bis mi sia stato contestato contestato in base alle informative della DDA che all’epoca dei fatti partecipò alle indagini insieme alla procura di Firenze. Che comunque a me che sia 280bis o 270 bis non mi cambia poi un granché perchè tanto ciò che dovevo fare l’ho fatto perchè andava fatto, senza ma e senza B. E continuo a ripetere che nonostante siano passati quasi venti mesi non nutro nessun pentimento degli atti compiuti da me e rivendicati.

Qui colgo l’occasione di esprimere la mia più ampia solidarietà all’anarchico insurrezionalista spagnolo arrestato in Italia per il fallito attentato. Ed esprimo tutta la mia ampia solidarietà verso qui compagni antagonisti antifascisti che cercarono di rompere l’assediamento della polizia che proteggeva i fasci di “Casa pound” fatto che avvenne a Genova a maggio 2019. Come sempre succede i “conigli” stanno dietro le barricate per farsi proteggere. Come per il resto sono anche protetti, non solo dalla polizia, ma bensì anche dalle magistrature democratiche e da chi altro. Quella di Genova è stata la prova visiva che i poliziotti che presero a calci e manganellate un giornalista e che vennero invitati in procura, e nessuno si è presentato, godono della solita impunità. Questi hanno dimostrato di andare contro ogni diritto di protestare, anche contro il fascismo, e a mio avviso risulta così vietato chi si definisce antifascista. Così non è costituzionale, ma bensì anticostituzionale. La costituzione dà il suo consenso di protestare solo ai fascisti nei quartieri dandogli carta bianca per creare tra cittadini odio razziale e odio tra poveri, al solo scopo di ottenere consensi per ragioni elettorali.

Viva i/le compagni/e anarchici/che rivoluzionari/e internazionalisti/e che combattono in ogni parte del mondo, evviva l’”anarchia insurrezionalista” in questo “bel paese” che si definisce la culla del mondo libero e della democrazia. Se la loro democrazia vuol dire stato di polizia, eserciti e manganelli allora li paragono ai fascisti.

Sono antifascista, antistato e contro ogni repressione; sono antagonista di estrema sinistra, sono anarchico insurrezionalista, sono animalista e oggi sono prigioniero politico di questo stato, ma sempre a testa alta.

Siempre la victoria!
Rossetti Busa Mauro
Spezia, Italia, 03/06/2019

Fonte: roundrobin