Lettera dal carcere di Mauro Rossetti Busa

Lettera aperta dal carcere di la Spezia

Miei cari compagni e compagne il 10 dicembre 2019 ho avuto l’udienza di riesame in corte d’assisi di Lucca dove ho deposto le mie ragioni su atti compiuti il primo febbraio 2018, sia contro la sede politica di “casapound” sia l’incendio al distributore di benzina “eni”. Nell’occasione ho voluto anche affermare quella violenza che avvenne a Viterbo compiuta da persone gruppo appartenenti al gruppo casapound nei confronti di una donna per fargli comprendere sia alla signora pubblico ministero, che alla corte, che questi fascisti non sono poi così tanto agnelli come vogliono far credere. Ho voluto anche precisare quali sono state le ragioni dell’attentato incendiario contro i fascisti. Il motivo fu perché nel 2016/2017 in piazza S.Michele a Lucca fu aggredito un ragazzo perché era militante del PD ed ho voluto chiarire anche che non ho simpatia né per il PD, né per altri partiti.

La mia azione è stata spontanea/premeditata in quanto mi sono proclamato militante dell’estrema sinistra antifascista. Nel mio processo oltre ad essere presente gli sbirri dell’antiterrorismo ed il dirigente dott. Leone Leonardo è venuto a deporre anche l’assessore del consiglio comunale, nonché leader di casapound, che mentre mi portavano via ci siamo incrociati in aula, dove mi dette una sguardata come sfida e cosi c’è stato un po’ di offese partite da parte mia , avvertendolo che  io sono di Lucca e sia gli sbirri che i fascisti devono stare attenti e soprattutto guardarsi molto le spalle. Non devono rompere o sfidarmi perché non ho niente da perdere e sono capace di fare anche peggio. Non me ne frega se i suoi militanti conigli quella sera si trovavano all’interno della loro sede in riunione. Come ho rivendicato in aula, quando c’è da portare avanti un azione diretta va portata avanti senza tante teorie. Certamente in alcune cose è vero che ci vuole anche le teorie, ma è anche vero che ci vuole la praticità, cioè che certe risposte contro i fasci siano immediate.

Il pubblico ministero nel mio processo è la stessa che celebrò il processo a Firenze contro i compagni che furono condannati a dieci anni e mezzo.  Non mi potrà spaventare quando emetterà la sua condanna, qualunque essa sarà.

Qui pubblicamente hanno solo vinto una battaglia, ma non la guerra che al momento è momentaneamente sospesa e vi faccio questa promessa: passeranno degli anni , giorno per giorno, mese per mese, anno per anno, mediterò sempre perché niente lascerò in sospeso. Bene qui interrompo per farvi sapere che l’udienza a Lucca riprenderà il 17 dicembre 2019 definitivamente.

Vi abbraccio tutti/e

Rossetti Busa Mauro

La Spezia 16/12/2019

Per chi fosse interessato contatti il mio avvocato (Enrico Carboni) per sapere come è andato il mio processo.

Colgo l’occasione di RINGRAZIARE TUTTI/E per NON essere venuti al mio processo. Non fa niente. Spero almeno che questo mio scritto venga diffuso.

Fonte: RoundRobin