Lecco – Comunicato sullo sgombero di Villa Brick Anarchica

VILLA BRICK ANARCHICA CONTINUA… ANCHE FUORI DA QUATTRO MURA

Villa Brick Anarchica nasce il 24 novembre 2018 per ospitare una tre giorni di editoria anarchica. In seguito, la volontà di non interrompere quell’esperienza, di non tornare alla quotidianità di una vita ordinaria ci ha spinti a non abbandonare quel luogo, ma a continuare a viverlo, trasformandolo in un mezzo per sperimentare rapporti diversi, per elaborare e trasmettere una critica che mini le basi del sistema. Il 30 gennaio, intorno alle 8, gli sbirri si presentano in Villa Brick per le operazioni di sgombero. Un compagno resiste barricato dentro casa per quasi un’ora, fino a quando la porta viene sfondata dai Vigili del Fuoco. Intanto fuori si radunano compagni e solidali. Si riesce a recuperare parte di mobilia e oggettistica, mentre il resto viene distrutto o sequestrato. Dopo oltre due mesi di discussioni, dibattiti, cineforum, presentazione di libri e cene benefit, quello spazio vissuto, sistemato e autogestito, è ritornato ad essere un semplice caseggiato abbandonato. Anzi, quel luogo ripulito ed abitato è stato praticamente abbattuto dagli operai al soldo dello Stato. Quelle che erano cucina, bagno, sale assemblee, camere da letto, ora sono diventate ruderi, con solette demolite e architravi tranciati; il cortile è stato riempito di detriti e alberi abbattuti. E tutto questo con la complicità del corpo dei Vigili del Fuoco, sempre disponibile a distruggere case e sgomberare persone, Altro che salvare gattini!

Basterebbe questo per spiegare, a chi ancora non l’avesse capito, che ciò che interessa al potere è l’abbattere ogni forma di socialità, di mutuo appoggio, di lotta contro il sistema. Uno dei motivi per cui abbiamo deciso di organizzare una fiera dell’editoria anarchica è rispondere all’accusa di stampa clandestina dovuta al ritrovamento di alcuni libri nello zaino di un compagno. E’ emblematico che, durante lo sgombero, siano stati sequestrati una cinquantina di libri e un computer dichiarati “oggetti costituenti reato di invasioni dei terreni o edifici…” a testimonianza del fatto che, per il potere, è pericolosa la divulgazione di contenuti critici e ribelli. In quanto anarchici ed anarchiche, non riconosciamo la proprietà privata e che oggetti e spazi siano a disposizione di chi li usa, per il tempo che reputa utile. Occupare dei luoghi inutilizzati – modificandoli su misura dei desideri di ciascuno e animandoli con iniziative di lotta – è uno dei modi possibili per liberarci della grigia quotidianità che ci circonda. Daltronde, sapevamo bene che, prima o poi, ci avrebbero sgomberato.

Per questo ci siamo goduti ogni giorno i momenti passati insieme, coi tanti solidali e complici che quotidianamente sono venuti a portare avanti questo progetto, senza capi nè capetti, autorità nè prevaricazione, professori nè alunni. Scrivevamo già alla presentazione dell’occupazione che: “Questo luogo non durerà in eterno. Quando la mano repressiva dello Stato comparirà, le individualità che hanno dato vita a Villa Brick riappariranno in molteplici altre forme: perchè davanti ad un oppressore, chiunque esso sia, si troverà sempre un modo per combatterlo:” E sicuramente questa esperienza ha arricchito chi l’ha vissuta, creato rapporti umani e dato un briciolo di coraggio in più. Per questo, anche se ci rattrista lasciare Villa Brick vuota e sventrata, ciò che essa è stata in questi due mesi ha senz’altro rafforzato la lottacontro lo Stato e i suoi troppi ammennicoli.

E sia chiaro: con questa esperienza non si è allentata in alcun modo la nostra tensionecontro ogni autorità… anzi, abbiamo creato ulteriori occasioni e possibilità per alimentarla!

Brickoncelli e Brickoncelle

Fonte: roundrobin