Bielorussia: Il compagno anarchico Mikola Dziadok è stato condannato a 5 anni di carcere

Il 10 novembre scorso, nel tribunale della città di Minsk, è stata annunciata la sentenza nel caso dell’anarchico Mikalai Dziadok.

Dziadok è accusato di aver partecipato a “disordini di massa” (articolo 342 del codice penale), attività illegali con sostanze infiammabili (articolo 295-3), ed aver invitato a compiere azioni volte a minare la sicurezza nazionale (articolo 361). Dziadok è accusato di aver partecipato alla manifestazione pacifica del 23 agosto 2020 a Minsk, e di aver invitato, attraverso il suo seguitissimo blog, a partecipare alle proteste. Bottiglie contenenti benzina (senza stoppino, quindi non Molotov) sono state messe nel suo appartamento dalla polizia.

Mikola ha respinto ogni accusa, e ha definito il processo coma una “persecuzione nei miei confronti per le mie opinioni e il mio desiderio di dire la verità”.

Il procuratore Anton Tiumencev ha chiesto di condannare Dziadok a 5 anni, da trascorrere in una colonia penale di regime, così come al risarcimento dei “danni” causati dai “blocchi stradali” (la manifestazione era talmente grande che i partecipanti, non potendo stare tutti sul marciapiede, si trovavano anche in mezzo alla strada).

Il giudice Anastasia Popko ha quindi condannato Dziadok a 5 anni di carcere. Mikola dovrà anche coprire le spese processuali. Il suo computer portatile sarà confiscato come “strumento del crimine”. Ogni giorno del periodo di detenzione di Mikola sarà conteggiato come un giorno e mezzo in una colonia (dato che ha trascorso un anno di detenzione prima ancora della sentenza del tribunale, il suo periodo complessivo diventerà più breve di sei mesi).

Qualche giorno fa, durante l’udienza del 3 novembre, Mikola ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Tutti i partecipanti al processo che hanno una laurea in legge sicuramente capiranno quello che sta succedendo. Voglio ringraziare i miei parenti, amici, compagni anarchici, giornalisti, difensori dei diritti umani, tutte le persone che non sono rimaste indifferenti, tutti coloro che hanno apprezzato il mio lavoro, per l’appoggio che mi hanno dimostrato durante l’anno passato, compreso il sostegno finanziario. E’ stato molto importante per me.

A coloro che hanno partecipato all’organizzazione di questo processo, così come alle altre repressioni politiche avvenute nel mio paese, vorrei dire: Non fatevi illusioni! Nessun documento firmato, nessuna paura fermerà la liberazione e il progresso umano. Noi vinceremo comunque!”.

Fonte: abc-belarus.org

Traduzione: infernourbano