Grecia: Posizione politica del prigioniero anarchico Thanos Chatziangelou sull’attacco alla Fondazione per la Riflessione Nazionale e Religiosa

La violenza di genere non è solo un fatto. È la normalità che viene imposta costantemente dal patriarcato. Femminicidi, stupri e abusi, commenti denigratori e ironici, bullismo e prepotenze. E quando queste cose ricevono la benedizione divina dell’oscurantismo civilizzato che la chiesa sta mietendo, la rabbia intransigente prende forma, scende in strada e cerca una voce. La violenza rivoluzionaria si assume le sue responsabilità.

Il 21/01, un altro pezzo si è aggiunto al puzzle del marcio culturale che domina la vita sociale e politica. Un prete 37enne, violentatore di bambini, è stato accusato di atti osceni nei confronti di una bambina di 11 anni, che frequentava il catechismo del branco religioso dei ruffiani di Patisia (zona di Atene). Tristezza, disgusto, rabbia ma soprattutto responsabilità. Responsabilità nel non voler lasciare insabbiare l’ennesimo episodio ripugnante che va a comporre il fetore della sacra mafia. Responsabilità di non lasciare nulla di intentato. E la responsabilità, se non si traduce in azione, si perde nel vortice dell’accettazione e della rassegnazione.

Mi assumo la responsabilità di aver compiuto l’attacco incendiario alla Fondazione per la Riflessione Nazionale e Religiosa, perché il rifiuto dell’accettazione arma l’affermazione della giustificazione. Perché non mi aspetto giustizia per chi sancisce sistematicamente la normalizzazione della violenza di genere e della morte, fornendo spiegazioni e scuse. Ho voluto compiere un’azione politica altamente simbolica, contro un agente della sacra mafia. Ho voluto mandare un chiaro messaggio: Contro la legge della sopraffazione, la giustizia rivoluzionaria è l’unica via da seguire.

La nostra prigionia non mostra altro che la polarizzazione che alimenta due mondi in costante lancio e conflitto. Accetto con orgoglio la mia responsabilità, a testa alta e con il sorriso sulle labbra, anche se a costo della perdita della mia libertà individuale, anche se significa iniziare una nuova caccia alle streghe, e questo perché le mie responsabilità pesano come montagne.

Con i nostri corpi imprigionati tra mura, sbarre e catene, ma con i cuori per sempre liberi, continuiamo la nostra lotta per l’uguaglianza, la giustizia e l’autodeterminazione.

Il mio assoluto sostegno, amore e solidarietà ai due perseguitati Georgia Voulgari e Panagiotis Kalaitzis. Il mio amore incondizionato alle centinaia di cuori che battono dalla nostra parte, con la promessa che non vacilleremo neanche per un momento. Siamo in guerra.

SCHIACCIAMO LA SACRA MAFIA

RIPRENDIAMO LA VITA NELLE NOSTRE MANI

Thanos Chatziangelou

Prigioniero anarchico, ΓΑΔΘ (celle di detenzione del Quartier Generale della Polizia di Salonicco)

12/2/2022

Fonte: athens.indymedia.org via actforfree.noblogs.org

Traduzione: infernourbano