Grecia: Il processo al combattente sociale Polykarpos Georgiadis è stato fissato per il 6 dicembre 2021

Questo processo, così come l’operazione repressiva che l’ha preceduto, la successiva gestione da parte della polizia antiterrorismo, la diffusione massiccia di notizie false e la creazione di un clima di terrore da parte dei media del regime, è una procedura standard seguita dallo Stato, e fa parte delle strategie di controinsurrezione preventiva che sono state applicate in maniera feroce contro il movimento per più di 10 anni.

Il movimento di solidarietà è al fianco del compagno, perché sa bene che chi dimentica i prigionieri della guerra sociale, finirà per dimenticare la guerra stessa. Perché la presenza costante del compagno, e il suo poliedrico contributo al movimento hanno aperto nuove strade, dimostrando che lotta significa impegno politico e fedeltà alla causa.

Libertà al combattente Polykarpos Georgiadis

Solidarietà alla compagna e al compagno perseguitati

LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA

LIBERTÀ PER TUTTI GLI OSTAGGI DELLO STATO

Polikarpos (Pollis ) Gewrgiadis ((Πολύκαρπος Γεωργιάδης)
Dikastiki filaki Larissas
TK 4111O
larissa
Greece

Note: 23 settembre 2020 tardo pomeriggio. Due compagni vengono fermati dai poliziotti dell’antiterrorismo.

Uno, Polikarpos Georgiadis, viene fermato mentre entra in un piccolo magazzino nel quartiere ateniese di Koukaki. L’altro, M.T., viene fermato per strada e portato al GADA (Commissariato Centrale di Atene). Dopo gli arresti scattano le perquisizioni nelle case dei compagni. La polizia trova due pistole nell’abitazione di M.T., e lo arresta assieme alla compagna E.M., che vive con lui. Nell’edificio in cui Polikarpos stava per entrare vengono trovate alcune munizioni Ak47 e del materiale esplosivo. Nella sua casa viene sequestrato tutto ciò che si trova nel computer e su carta stampata, riguardante il movimento rivoluzionario. Pochi giorni dopo hanno luogo le udienze per la convalida degli arresti: dall’esame balistico sulle pistole trovate a casa di M.T. ed E.M. risulta che nessuna delle due è stata usata in azioni specifiche, quindi i due compagni vengono rilasciati in attesa del processo, M.T. sotto cauzione, mentre E.T. viene rilasciata senza condizioni. Per Polikarpos Georgiadis invece c’è la convalida dell’arresto, per le accuse di possesso di armi illecite, e viene trasferito nella prigione di Larissa.

Le perquisizioni non sono state effettuate a caso, ma sono il risultato di indagini che vanno avanti da mesi in cui la polizia antiterrorismo ha tenuto sotto controllo i compagni. L’ipotesi della polizia è che facciano parte dell’O.L.A. (Gruppi Combattenti Popolari), sigla che ha rivendicato nove azioni dal 2013 ad oggi.

Secondo la famigerata teoria del doppio livello, alcuni articoli apparsi sui giornali (su indicazione della polizia) sostengono che il gruppo Taksiki Antepithesi (di cui fanno parte i due compagni) funziona come bacino di reclutamento “terroristico” per l’O.L.A., ma non è tutto. Tra le tante azioni che gli inquirenti vogliono attribuire ai compagni ci sono degli attacchi incendiari contro alcune sedi di Alba Dorata, per i quali furono già effettuati degli arresti nel dicembre 2020.

Un file PDF di una rivendicazione dell’OLA, trovato nel computer di Polykarpos, è l’elemento chiave di questa ipotesi: gli agenti dell’antiterrorismo vogliono far passare il file come la rivendicazione originale, anche se non è altro che un file scaricato da un sito del movimento, dopo la pubblicazione della rivendicazione.

Ancora una volta, queste prove non sono altro che aria fritta, ma con un chiaro intento politico: Polykarpos resterà in prigione sicuramente per molto tempo. Un’altra cosa di cui siamo sicuri è che le cose non si fermeranno qui: attraverso i giornali la polizia ha fatto sapere che le indagini sono ancora in corso, e che potrebbero essere effettuati altri arresti in futuro. Così è stato, pochi giorni dopo, il 23 settembre, la polizia ha fatto irruzione nella casa di un compagno che lavora nello stesso bar di Polykarpos, e anche lì ha sequestrato il suo computer e materiale cartaceo.

Fonte: actforfree.noblogs.org

Traduzione: infernourbano