Grecia: “Dopo 14 anni l’unica cosa che è cambiata è il proiettile in canna” – Thanos Chatziangelou

Alba del 5 dicembre, Salonicco, Via Simmachiki.

Bastardi in uniforme della DIAS inseguono un veicolo che non si ferma al loro segnale. Sparano al conducente, che ha appena lasciato una stazione di servizio senza pagare la benzina. Un proiettile gli si conficca nella testa e il conducente perde il controllo del veicolo. Il risultato? Kostas Fragoulis, un ragazzo di 16 anni, è in terapia intensiva a causa di un proiettile alla testa sparato da un poliziotto.

Giornalisti schifosi

Prima ancora che venga data la notizia, i giornalisti, amici della polizia, iniziano a tessere la narrazione del dominio. Gli sciacalli parlano di un maniaco alla guida di un auto che ha speronato un veicolo della polizia per sfuggire ad un inseguimento. Una menzogna, che oscura la verità, e che fornirà le attenuanti al criminale della DIAS. Come al bastardo in uniforme di Perama prima di lui, che è stato poi scagionato. I sicofanti della carta stampata, assetati di sangue nell’arena dello spettacolo, mettono in scena la narrazione dello Stato, adornando di prestigio la natura criminale della tirannia.

Quando lo Stato ha ucciso il compagno anarchico quindicenne Alexandros Grigoropoulos, i media hanno voluto vedere solo vandalismo e disordini. Quando i battaglioni di Chrysochoidis giustiziarono il compagno Lambros Fountas, i media diretti da Lambropoulos e Souliotis parlarono di un delinquente albanese. Quando a Perama vennero esplosi 38 proiettili contro Nikos Sampanis, i media parlarono di autodifesa e fecero scudo attorno ai battaglioni d’assalto motorizzati della DIAS. E quando la menzogna non riesce ad oscurare del tutto la verità, la insabbiano, dando eccessivo risalto alla notizia successiva, proprio come hanno insabbiato l’omicidio del sedicenne Michalis a Ditika, travolto da un auto della polizia. Oggi la soggettività autoritaria della penna giornalistica armata si scontra più volte con la stessa sanguinosa verità. Un ragazzo di 16 anni è in terapia intensiva per un proiettile alla testa sparato da un poliziotto.

Le fecce in uniforme hanno ricevuto carta bianca dal governo per dare sfogo ad ogni loro inclinazione criminale senza alcun freno. I continui pestaggi e le torture, le sparatorie a sangue freddo, gli abusi nelle stazioni di polizia e nelle carceri sono chiari indizi di una strategia centrale che dà ad ogni assassino in uniforme via libera nello sfogare la sua violenza a costo zero, sui nostri corpi. Picchiando nelle manifestazioni, torturando gli occupanti abusivi durante gli sgomberi, demolendo i centri sociali, giustiziando per strada chiunque non obbedisca alla legge dell’ordine e della sicurezza. Tutto questo avviene quotidianamente, sotto i nostri occhi, mentre le più grandi fabbriche di molestatori, spacciatori ed efferati criminali sono proprio le Questure.

Se il Ministero dell’Interno vuole attribuire valore alla vita e alla libertà, ponendole all’ombra di un potere che vuole solamente essere immune, che sia pronto allora ad assumersi il peso della responsabilità di tale scelta. Abbiamo chiarito fin dall’inizio la nostra particolare sensibilità nei confronti degli squadroni d’assalto in uniforme, assoldati dalla democrazia borghese per difendere i legittimi interessi e l’immagine dell’ordine costituito. Le mani che si allungano per schiacciare la resistenza, per colpire gli scioperanti, per abusare dei militanti saranno tagliate. Saranno tagliate alla radice. E il fuoco brucerà la vostra carne finché ogni conto aperto con la tirannia non sarà saldato.

Cellule di azione diretta

Se le nostre vite equivalgono a un veicolo rubato o a 20 euro di benzina, allora è nostra responsabilità farle valere. Con fede e determinazione organizziamo Cellule di Azione Diretta, per concentrare le forze rivoluzionarie in lotta su una strategia comune. Alla violenza dello Stato si risponde con la violenza. Con scontri e blocchi nelle strade, con imboscate alle pattuglie di polizia, con raffiche incendiarie e attacchi armati all’esercito mercenario di occupazione della democrazia. Non si risponde né con le proteste né con le preghiere.

I terroristi in uniforme colpiscono alla testa ognuno di noi. E chi non viene ucciso, viene seppellito vivo nel cemento delle prigioni. Chiunque creda ancora profondamente nella necessità dell’azione rivoluzionaria si trova di fronte agli obblighi e ai doveri della ribellione. Nel luglio 2021, Azione Anarchica ha pubblicamente messo una taglia su 21 criminali in divisa nella città di Salonicco – 17 di loro sono ancora impuniti. Il sangue di Kostas Fragoulis, Nikos Sampanis, il nostro sangue, non si lava con le lacrime ma con il fuoco. In questo mondo solo i vigliacchi muoiono molte volte prima di morire.

Che queste notti profumino di benzina per Michalis, Alexis, Lambros, per noi stessi.

Tutti nelle strade della rabbia e della vendetta!

Thanos Chatziangelou, membro prigioniero dell’Organizzazione Azione Anarchica

4° reparto, prigione di Korydallos

5/12/2022

Fonte: darknights.noblogs.org

Traduzione: Inferno Urbano