“Qualcuno ha detto che se la società è una prigione aperta, allora le moderne sentinelle devono essere certamente queste antenne e relè di comunicazione che ostacolano il cielo blu, ed il filo spinato queste fibre ottiche ed i cavi elettrici. Per coloro che desiderano interrompere la riproduzione del dominio diventa essenziale imparare a guardare altrove. Non è che le stazioni della polizia locale debbano smettere di attirare l’attenzione di coloro che sono ostili all’autorità, o che le vetrine di una banca non meritino di essere distrutte, o che i tribunali non debbano più ricevere le nostre visite furiose. Ma il dominio ha diffuso sul territorio una grande quantità di strutture relativamente piccole e non protette, da cui sempre più cose, per non dire quasi tutto, dipende. Ed è proprio in queste piccole cose che che si materializza quella rete invisibile che ci avvolge e permette la ristrutturazione del capitale e dello Stato. E’ qui, dove le arterie del dominio irrigano i campi dello sfruttamento e dell’oppressione, che possono essere attaccate. E’ qui dove le protesi tecnologiche e i loro ronzii asserviti possono finalmente essere messi a tacere”.
Fonte: Avis de Tempetes
Avis de Tempêtes Numero 14 PDF
