Contributo letto al presidio itinerante del 2 Ottobre a Genova

Riceviamo e pubblichiamo:

Rieccoci qua per i vicoli del centro storico, lo eravamo anche due settimane fa e lo siamo anche oggi per gli stessi motivi: portare solidarietà senza se e senza ma alle nostre compagne e al nostro compagno sottoposti a sorveglianza speciale, e alle prigioniere e ai prigionieri anarchici.

Ormai ci sembra evidente che lo strumento della S.S. (Sorveglianza Speciale*) sia stato sdoganato, il regime democratico ne sta facendo ampio uso in diverse città italiane.

Siamo anarchici e la costituzionalità o incostituzionalità di questa misura non ci interessa, la costituzione è una carta che vogliamo bruciare e mandare in esilio insieme agli sgherri che la difendono.

Qui a Genova in meno di un anno due compagne e un compagno ne sono stati fatti oggetto, e oggi per ovvi motivi non possono essere al nostro fianco.

Il responsabile di queste misure si chiama Federico Manotti, è un pm, un boia, un servo dello stato. Le motivazioni date da Manotti che hanno portato alla S.S. prendono di mira la solidarietà che questi compagni hanno mantenuto negli anni ai prigionieri anarchici, rimanendo sempre lontani anni luce da chi scriveva dissociazioni (e a Genova ne sappiamo qualcosa). Nessun reato specifico, dunque, una compagna è addirittura incensurata!

Sono misure che tenderebbero a fiaccare la solidarietà, ma questo presidio itinerante è la prova che lo stalker Manotti non avrà mai la meglio. Lo stesso Manotti pochi giorni fa ha chiesto in primo grado fino a 18 anni di carcere per altri tre compagni, due di loro, Beppe e Nat, già prigionieri.

Loro tre rientrano in quella che è stata denominata “Operazione Prometeo”. Beppe, Nat e Robert sono accusati di aver spedito tre pacchi bomba, due a due pm, Rinaudo e Sparagna, attori principali della campagna anti-anarchica. Il terzo spedito all’allora direttore del DAP Santi Consolo.

Non ci interessa se i nostri compagni sono colpevoli o innocenti, noi li vogliamo liberi!

Per quanto riguarda Rinaudo, Sparagna e Consolo, che brucino pure all’inferno.

Restando sull’Operazione Prometeo, lunedi 4 Ottobre ci sarà la sentenza di primo grado. A partire dalle 9:30 ci sarà un presidio in solidarietà con gli imputati che rischiano dai 17 anni ai 18 anni e 4 mesi. Il presidio si terrà nella sede distaccata del tribunale di Genova tra via Fieschi e via Porta d’archi. Proviamo ancora una volta a portare la nostra vicinanza ai compagni.

Come dicevo al’inizio, siamo di nuovo in strada a rompere le scatole anche e soprattutto per i nostri compagni prigionieri che da anni e a testa alta affrontano la detenzione; hanno lottato e lottano con le uniche armi che in prigione puoi avere: la penna e il proprio corpo. Hanno fatto scioperi della fame, scioperi del carrello, hanno scritto testi, battiture, sono stati sottoposti a regimi velati di 41 bis, hanno avuto la censura della posta.

Alfredo Cospito è attualmente sotto censura per tre mesi.

Sono tante e tanti i nostri compagni prigionieri: Alfredo Cospito, appunto, Anna Beniamino, Davide Delogu, Maddalena Calore, Paoleddu Todde, Mauro Rossetti Busa, Giuseppe Bruna, Nat Savio, Juan Sorroche.

E’ evidente che lo stato ha alzato l’asticella dando e richiedendo pene smisurate per far paura a i possibili solidali, a volte ci riesce, vedi le dissociazioni, ma tante altre volte no, e oggi ne è un esempio.

SOLIDALI E COMPLICI CON I COMPAGNI E LE COMPAGNE PRIGIONIERE E INQUISITE!

IN OGNI CASO NESSUN RIMORSO!

VIVA L’ANARCHIA!