Cile: Testo di Juan Flores dal carcere La Gonzalina in solidarietà con Alfredo Cospito

Ogni passo, ogni decisione presa, ogni errore che commettiamo rappresenta una lezione di vita, nessun rimpianto, o parte di qualcosa che si pone come assoluto, potrà mai far dimenticare o sminuire il coraggio dimostrato da tanti compagni attraverso secoli di lotta contro il potere, di cui mi considero una continuità, senza voler esaltare ad ogni costo, o mettere sempre in discussione i passi stessi.

Continuo a consolidare con forza la certezza delle nostre infinite capacità negatrici, del loro potenziale di rottura con l’isolamento, con le norme, le logiche e con il potere in tutta la sua ampiezza, quotidianamente e nella clandestinità della complicità antiautoritaria. Non esistono verità assolute o manuali che possano insegnarci qualcosa in più della nostra stessa voglia di libertà, di dignità e ribellione. Per molti la lotta antiautoritaria sembrerebbe essersi spenta, ne sarebbero felici, ma per il nostro piacere e la loro preoccupazione continuerà a esistere, rompendo con l’indifferenza della loro società fatta di morte e di miseria. La solidarietà è un’arma, ed ogni grido, ogni gesto, ogni azione va ad alimentare le nostre convinzioni e i nostri aneliti diventando un impulso irrefrenabile per continuare a rispondere ad ogni colpo, persecuzione, aggressione, isolamento. Andremo avanti certi delle nostre posizioni senza mai voltarci indietro… Restare indifferenti di fronte alla realtà non è un’opzione.

In questo luogo, le idee non vengono certo abbandonate, nulla finisce. Oggi, gli Stati, cercano di seppellire le nostre vite in carcere, con stratagemmi giuridici come la modifica del Decreto Legge 321 del gennaio 2019, che regola l’accesso alla libertà vigilata, con regimi come il 41 bis in Italia, i Fies in Spagna, il carcere di massima sicurezza  in Cile, di prossima riapertura, che promette di essere una tomba per tutti i refrattari, e tutti i tentativi di sterminarci democraticamente, nel silenzio e con la complicità di tutti coloro che legittimano il carcere. Dai proprietari ai padroni, dai giudici ai pubblici ministeri, che pur di spartirsi la loro fetta di potere ci seppelliranno con leggi e anni, ai miseri tirapiedi in divisa, che hanno come unico scopo nella vita quello di imprigionare e di seppellire vite umane. Tutta la mia complicità, il mio rispetto ed il mio affetto ad Alfredo Cospito, fratello dalle profonde convinzioni che ha fatto della sua vita una guerra ed è disposto ad andare avanti fino alla fine.

Solidarietà/Azione, perché i nostri nemici non possano seppellire le nostre vite con la normalità che desiderano e che ci impongono. Quando il tuo corpo diventa l’unico modo per lottare, la tua unica arma… l’indifferenza e la neutralità non possono essere un’opzione, non per gli anarchici, non per gli antiautoritari, non per coloro che si oppongono ad ogni forma di potere. Tutta la mia complicità a quegli indomiti prigionieri che senza voltarsi indietro si difendono con le unghie e con i denti… solidarietà ai prigionieri in sciopero della fame in Italia, Grecia, Francia, Israele e Turchia.

Juan Alexis Flores Riquelme
Prigioniero antiautoritario

Fonte: publicacionrefractario.wordpress.com

Traduzione: Inferno Urbano