Cile: E’ uscito il numero 30 del bollettino anarchico “La Bomba”

“… Kevin Garrido Fernández è stato giustiziato nel carcere di Santiago 1 dopo aver ricevuto diverse spinte da parte degli altri prigionieri. Per noi non c’è dubbio, il compagno è stato assassinato su ordine, per dare una lezione politica all’autonomia sovversiva. D’altra parte la forte presenza della polizia e le costanti molestie da parte della FFEE durante il funerale, dimostrano chiaramente questa strategia. Vogliono piegarci. È tempo quindi di essere uniti, alzarsi e restituire i colpi.”

Nuclei Antagonisti della Nuova Guerriglia Urbana

Il 2 novembre di quest’anno un guerriero è stato ucciso, in un’operazione congiunta tra carcerieri e prigionieri. Lucas Bravo è il nome del boia. Kevin era stato condannato a 17 anni di carcere per aver collocato degli ordigni esplosivi a Santiago, in Cile. Sfidando la realtà carceraria, ci ha lasciato le sue idee “scritte nel calore della guerra” – come disse una volta – mentre era in detenzione preventiva. Dopo quella fatidica mattina, diversi sono stati i gesti dedicati alla sua memoria, per diversi giorni si sono susseguite violenze in strada, distribuzione di volantini, opuscoli, graffiti, striscioni, murales, concerti punk a Santiago, Tomé (Cile) e in Argentina, attività anti-carcerarie a Iquique (Cile) raccolte fondi e blocchi stradali a Santiago. In questo modo è stato commemorato un guerriero morto e le azioni non si fermeranno qui.

Come hanno detto i compagni all’inizio, e che abbiamo citato – Vogliono piegarci – possiamo trovare la morte in carcere come è stato per Kevin, possono simulare un suicidio, come è stato con Macarena Valdes e Alejandro Castro, oppure potremo essere uccisi direttamente dalla polizia come è successo a Camilo Catrillanca. E cosa faremo noi? Riusciremo a resistere ai loro colpi e ad avere la forza per restituirli? Quale sarà la scommessa tra i compagni? Da parte nostra crediamo quanto segue:

È necessario articolare i progetti quotidiani tra compagni, unendo i criteri, ci sono sempre stati punti di incontro oltre le differenze. La costante riflessione e l’azione (eterogenea) devono prevalere, ma la cosa più importante e la più difficile sarà preoccuparsi di come superare gli ostacoli che ci vengono imposti con la violenza dalla società consumistica, dal capitale, dallo Stato e dai i suoi vari organismi di controllo, i nostri nemici dichiarati.

La violenza rivoluzionaria è un’opzione valida che si manifesta quando, per esempio, veniamo colpiti dallo Stato. Quando il 14 novembre venne ucciso Catrillanca a Wallmapu, innumerevoli furono le persone che scesero in piazza. Ci furono sabotaggi, manifestazioni, azioni organizzate nelle scuole e nelle università di Santiago e numerosi incendi. La morte di un Mapuche per mano dello Stato è stato un episodio disgustoso, da parte di chi detiene il potere e sostiene le azioni della polizia.

Per terminare l’anno, nel mese di dicembre ci sono stati diversi attacchi esplosivi che hanno scosso la pace sociale dei ricchi nei loro quartieri opulenti. La nuova guerriglia urbana ha attaccato diversi rami del Banco dello Estado in onore del combattente Sebastián Oversluij Seguel, che è stato ucciso da una guardia di sicurezza quando si stava preparando a espropriarlo la mattina dell’11 dicembre 2013, nel distretto di Pudahuel a Santiago del Cile. Sono passati 5 anni da quel giorno e ancora oggi numerose sono le azioni dedicate alla sua memoria.

Concludiamo questo bollettino numero 30 dedicandolo con tutto il cuore al guerriero Kevin Garrido Fernández: Non ti dimenticheremo mai, fratello! Oggi il compagno viene ricordato attraverso la pratica sovversiva in Cile e nel mondo, gesti che si materializzano e alimentano l’offensiva contro il Potere. Per Kevin, tutto continua.

Redattori del Bollettino “La Bomba”.

Dicembre 2018, Cile.

Download PDF: La Bomba #30

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Fonte: Contrainfo

Traduzione (dallo spagnolo): Inferno Urbano