Casa Brankaleone resiste

Milano: Branca resiste ancora. Due compagni sul tetto (21/01/2020)

Branca resiste ancora

È iniziata stamattina l’operazione di sgombero di casa Brancaleone in piazza alfieri 1. Nonostante il freddo e le ormai 12 ore sul tetto grazie all’incazzatura e alla determinazione di resistere, 2 compagni sono ancora sul tetto e intendono restarci il più possibile. I e le solidali sono nella piazza di fronte alla palazzina e sono ostinate a non lasciarli soli. La notte sarà lunga e fredda ma insieme la riscalderemo con la fiamma viva della nostra rabbia che divampa a suon di musica. Tisane coperte e presa bbene ci aspettano qui e sono le benvenute.

Alcunx compagnx arrabbiatx e infreddolitx.

Milano: Una riflessione dai solidali – Continua la resistenza allo sgombero (22/01/2020)

Nonostante i tentativi falliti da parte delle cosiddette forze dell’ordine di piegare la resistenza sul tetto, sono ormai 24 ore che due persone sono decise a non cedere all’ennesimo sgombero, proprio in questa città di palazzinari ed affaristi.

La finta pace sociale che beppe sala vorrebbe instaurare nella sua città vetrina, metropoli della moda del design e della gentrificazione (specialmente in un quartiere come Bovisa dove questo stesso fatto è evidente) non sarà mai del tutto possibile finché ci saranno persone non disposte a piegarsi al compromesso sociale.

Ieri come oggi, sempre sopra i tetti, sempre contro il monopolio dell’esercizio della forza statale, contro capitalisti e sfruttatori.

Brancaleone resiste!

Alcune persone che sono sotto

Milano: E siamo ancora qua… eh già (22/01/2020)

Da 30 ore si resiste sul tetto di casa Brankaleone. I compagn sono presi bene e determinat a rimanere dove sono, vuoi mettere la bellezza di piazza Emilio alfieri dall’alto?! Rilanciamo per stasera un appuntamento alle 20.30 in Piazza Alfieri, sotto casa Branka. Aggiornamenti sulla situazione, proposte, musica, birrette e presa bene. In ogni caso, noi saremo qui tutto il giorno quindi passate quando volete

Milano: Casa Brankaleone resiste (23/01/2020)

Noi siamo i barbari calati per saccheggiare la città vetrina e gozzovigliare sulle sue rovine. Noi siamo il selvatico che infesta le crepe di questa civiltà. Non capiamo il lavoro e non ci interessa capirlo. Siamo viventi, non ingranaggi meccanici di produzione e riproduzione di questa società. Non ci interessano le vostre gabbie dorate. Che poi viste da vicino tanto dorate non sono. Sentiamo continuamente parlare di “riqualificazione”, di “lotta al degrado”, “sicurezza e legalità”. Quello che vediamo è speculazione edilizia per far aumentare il valore degli immobili, aumento degli affitti, espulsione dei poveri, distruzione di vite e legami sociali e consumo di quel suolo che la natura ha faticosamente riconquistato alla civiltà. La vostra lotta al degrado è lotta contro i poveri, i devianti, gli esclusi. Lotta contro tutto ciò che disturba l’occhio del penbensante e che con la sua devianza rischia di abbassare le prospettive di rendita della speculazione. La sicurezza poi sembra una barzelletta. Voi non volete la sicurezza della vostra libertà, voi volete la tirannia, l’occhiuto controllo che colpisca con violenza il diverso, l’emarginato e chiunque altro vi ricordi l’iniquità, lo sfruttamento, il dolore e la morte su cui sono fondate la vostra civiltà, il vostro presunto benessere e quei simulacri che chiamate vite. Invocate continuamente la legge, ovvero quelle stesse catene che i vostri padroni usano per tenervi incatenati al vuoto delle vostre esistenze.

Vi diamo una cattiva notizia, l’orda d’oro è in arrivo. L’orda non è una casa, un edificio, un’organizzazione, un collettivo o un progetto politico.

L’orda è l’ebrezza incontenibile, è i legami che ci uniscono, è la gioia armata dei nostri corpi. Potete anche demolire gli edifici nei quali sverniamo sperando di colpirci e noi rideremo incontenibilmente della vostra idiozia. Siamo nomadi per istinto, semplicemente occuperemo una nuova rovina.

Nascondete i vostri tesori: l’incendio di milano incombe all’orizzonte.

Cordialmente, i portatori di rovina

Fonte: RoundRobin