Brescia – Volantino per il processo di Juan

La libertà non ha documenti. Sempre complici e solidali

Juan è un nostro compagno, un nostro complice, Juan è stato arrestato il 2 maggio dopo più di due anni di latitanza; inseguito da alcune condanne da scontare nelle patrie galere, Juan ha scelto la fuga, la libertà, preferendo senza dubbi l’azzurro del cielo e il verde dei boschi rispetto alla triste “gattabuia”.

Fra le varie azioni a lui imputate, la Procura di Venezia gli contesta di aver preso parte all’azione volta a colpire la sede della Lega a Treviso mediante un attacco esplosivo. Lo Stato, i suoi apparati repressivi e i media mainstream l’hanno chiamato atto terroristico, per noi rimane un’azione diretta.

Detto questo a noi non interessa sapere se Juan è stato complice e a rtefice di tale azione, non ci interessa sapere in quanti pezzi la sede sia stata spazzata via, noi riteniamo quell’attacco un’atto d’amore, amore che ha rotto muri e vetrate di un luogo ignobile, amore cha ha ridato dignità a quei muri che avrebbero chiesto di essere liberati per sempre.

Di terrorismo blaterano politici e lacchè di ogni stirpe, ma chi è il vero terrorista? Chi vanta di avere il monopolio della violenza se non gli stessi stati assassini collocati in ogni dove?

“Lo stato ed il capitale sono i più grandi criminali, infrangono persino le loro leggi, rubano sotto forma di tasse, uccidono tramite la guerra e il lavoro salariato, i respingimenti in mare e nei lager per immigrati in Europa ed Africa, contaminano irreversibilmente l’uomo, gli animali ed il pianeta terra, tutto per il loro profitto e potere.”  In queste poche parole che fanno parte della rivendicazione giunta ai media dopo l’attacco alla sede della Lega, noi ci ritroviamo senza indugi e tentennamenti, di meglio in poche righe non potevamo scrivere. A noi queste poche righe ci indicano in quale direzione dobbiamo colpire, ci indicano in quale direzione dobbiamo attaccare l’ingranaggio per disarticolare un sistema ingiusto e autoritario, sfuggendo così dalle maglie del potere che ci vuole collocati nel bel mezzo di una guerra tra poveri.

Juan ha sempre combattuto contro il capitalismo, Juan è sempre stato dalla parte degli sfruttati, Juan è sempre stato nelle lotte per la liberazione della Terra… per questo noi stiamo con Juan, per questo lo sentiamo un nostro compagno e lo sosteniamo con lo stesso coraggio che lui stesso ha sempre messo in campo.

“Senza alcun rimorso mi rivendico la mia fuga come atto di ripresa della mia libertà che va oltre qualsiasi autorità e legge.”

Juan Antonio Sorroche

Anarchiche e anarchici

Fonte: RoundRobin