Brescia – Volantino distribuito in solidarietà all’Asilo

Giovedì lo Stato repressivo ha sgomberato l’Asilo Occupato di Torino arrestando Larry, Antonio, Silvia, Carla, Giada e Beppe. I/Le compagn* sono stati arrestati con l’accusa di associazione sovversiva (art. 270) per aver portato avanti le loro idee di liberazione nel contesto delle lotte ai CPR e contro tutte le prigioni.

In un sistema violento che mira, attraverso repressione e violenza, a creare divisione sociale e appiattire le coscienze, la risposta non può essere che spontanea e selvaggia.

L’occupazione di edifici vuoti e inutilizzati non possono essere visti come reato, bensì come una risorsa per la collettività che li attraversa uscendo dall’ottica capitalista.

La riappropriazione degli spazi è una sottrazione al pensiero unico fatto di supermercati e filo spinato, paradiso per i padroni e inferno per gli sfruttati.

L’autogestione e l’azione diretta sono pratiche quotidiane per chi immagina un altro tipo di esistenza. Davanti all’idea di libertà lo Stato ha come antidoto repressione fatta di controllo e sicurezza: concetti che disertiamo.

Questo sabato, durante la manifestazione di solidarietà all’Asilo, plotoni di poliziotti hanno aggredito il corteo e compiuto rastrellamenti nel centro storico.

Sono stati fermati altri 12 compagni e 4 sono rimasti feriti (di cui uno in codice rosso). L’aggressione di Stato avvenuta a Torino (storicamente laboratorio del controllo sociale), è frutto del decreto sicurezza e delle misure liberticide del governo 5s-Lega.

Soffocare il dissenso, inasprire le pene, santificare la divisa è la risposta del potere, che mette in luce la sua debolezza e le insostenibili fratture nelle sue fondamenta.

Ora più che mai è fondamentale non chinare la testa, riappropriarsi delle strade e delle pratiche di lotta da troppo tempo rimaste atrofizzate.

Solidarietà con l’Asilo Occupato, con tutt* i/le compagn* arrestati e con chi, ancora rinchiuso nelle galere infami, porta avanti una lotta di resistenza tra isolamenti e pestaggi.