Bielorussia: Sangue sulle vostre mani – Sulle torture subite dai 4 compagni anarchici

Oggi, la sorella dell’anarchico Dmitry Dubovsky, dopo aver fatto visita al fratello in prigione, ha pubblicato una breve resoconto del colloquio ed ha parlato delle torture subite dai 4 compagni anarchici nei giorni immediatamente successivi al loro arresto. I poliziotti hanno tagliato un lembo di pelle dal piede di Igor Olynevich, mentre suo fratello Dmitry ha subito un tentativo di soffocamento con un sacchetto di platica e poi legato nella posizione chiamata “rondine” (un metodo brutale di tortura molto noto, che causa dolore ai legamenti e può lasciare conseguenze a lungo termine). In precedenza, ci era già stato riferito che Sergej Romanov si era tagliato le vene nel tentativo di far smettere i continui pestaggi a cui era sottoposto, da parte degli agenti della polizia di frontiera.

Sappiamo bene che gli attivisti anarchici subiscono ripetutamente pestaggi per mano delle forze dell’ordine, ma a partire dall’agosto 2020, con lo scoppio delle rivolte contro la dittatura di Lukashenko, i poliziotti sono andati letteralmente fuori controllo e non si pongono più alcun limite. Questo sadismo così accentuato esisteva nelle cosiddette “forze dell’ordine” ancor prima dello scoppio delle proteste, ma una persona non può trasformarsi in un animale da un giorno all’altro ed è evidente che le torture e le aggressioni a cui vengono sottoposti i prigionieri politici, sono state sperimentate ed usate in precedenza anche sui prigionieri ordinari.

La storia dei 4 compagni anarchici è solo un esempio di quello che sta succedendo ora in Bielorussia. Ci sono migliaia di persone rinchiuse dietro le sbarre, che non hanno voce, e siamo sicuri che vengono aggredite e torturate continuamente, anche dopo essere state condannate. La dittatura bielorussa si è trasformata da regime autoritario ad una vera e propria setta di sadici, pronti a spargere sangue non solo per rimanere al potere, ma anche perché hanno preso gusto nel farlo. Se avete qualche dubbio sulle persone che lavorano al Ministero degli Affari Interni/KGB, allora ricordatevi di coloro che combattono dall’interno delle prigioni per la loro e per la nostra libertà.

Non dimenticheremo ogni goccia di sangue versata nella lotta contro il regime; per ogni lamento e per ogni lacrima versata dai nostri amici e compagni, non solo i poliziotti, ma ogni figlio di puttana che ha eseguito questa sentenza la pagherà. Avrete anche vinto nel 2020, ma la guerra contro la dittatura continua!

Finché tutti saranno liberi!

Fonte: pramen.io

Traduzione: infernourbano