Ban the Scan… Smash the Cam!

Amnesty International ha presentato una mozione ufficiale per la chiusura del sistema di riconoscimento facciale applicato in alcune città statunitensi dalle forze di polizia locali. Questo sistema, come dimostrato  dal report di Amnesty, ha fallito miseramente nel corso degli anni, precisamente dal 2017, castigando persone innocenti all’interno delle carceri di Stato, per crimini mai commessi. Tali tecnologie si è visto come siano state sfruttate per un controllo massivo dei manifestanti presenti nei cortei BLM, più che per una utopica sicurezza del cittadino, inoltre è un fatto come queste nuove frontiere informatiche siano sempre più un investimento da parte delle forze militari [1].

Ci diverte e disgusta allo stesso tempo, come tali armi, poiché di questo trattiamo, siano sempre più volute da quella parte destrorsa parlamentare sia italiana, sia internazionale, che a priori noi combattiamo. Appellandosi alla sicurezza della proprietà privata, del “cittadino per bene” rispettoso delle leggi che nolente o volente accetta tutto ciò che dall’alto gli viene imposto, la destra ha fatto nascere nel corso degli anni, nell’animo di questi borghesotti, un sentimento di profonda insicurezza, soprattutto per i loro beni, minacciati questi da immigrati, rom, meridionali e via discorrendo.

Per tale motivo, non ci sorprende come l’invasione di telecamere (anche senza riconoscimento facciale) abbiano preso piede nelle nostre città, nei nostri luoghi di ritrovo, e come tali scelte siano appoggiate anche dai cosiddetti cittadini-per-bene di cui prima parlavamo, e quindi non solo dai governatori o sindaci delle Regioni e dei vari Comuni interessati.

Esempio è anche il caso della Campania, dove il governatore De Luca con grande entusiasmo, insieme al sindaco De Magistris, aveva inaugurato l’arrivo massivo di telecamere per la sorveglianza del capoluogo, e di come questa scelta fu vista di buon occhio da una parte putrida della città. Basterebbe una telecamera per distruggere la criminalità organizzata, la povertà, la fame, la mancanza di solidarietà e d’istruzione, le ingiustizie che ogni giorno tutti noi viviamo. Sappiamo che la tecnologia oggi è la “nuova macchina da abbattere”,Carlo Cafiero, grande pensatore anarchico compagno di Malatesta di mille battaglie, definì le macchine dell’epoca e soprattutto le future, i nuovi nemici degli sfruttati.

Lungi dal pensare a un annientamento della tecnologia, di cui ci serviamo anche noi oggi per diffondere questo pensiero di lotta, siamo convinti che essa nelle mani dello Stato e delle Multinazionali, non sia altro che arma contro gli esseri umani e la loro pacifica esistenza. Come un tempo, Ned Ludd distrusse i telai nelle fabbriche, poiché erano il mezzo con cui, i germogli di quella che dopo secoli sarebbe diventata la classe dei padroni, i primi operai venivano privati del lavoro e della loro esistenza.

Oggi noi siamo in lotta contro un mondo iper-connesso, contro controlli massicci dell’intera popolazione, contro la catalogazione delle persone, contro chiunque utilizzi il potere per mantenere il potere.

Quindi all’appello Ban The Scan, aggiungiamo Smash the Cam!

Aggiungiamo un tocco di colore, alleniamo la mira, alle nostre bellissime telecamere cittadine.

Anarchici e Anarchiche.

Fonte: campanialibertaria.noblogs.org