Atene, Grecia: Aggiornamenti sul processo a Polykarpos Georgiadis, E.M. e M.T.

Il 2 marzo scorso si è svolto il processo nei confronti del militante prigioniero Polycarpos Georgiadis, per l’accusa  di “possesso illegale di esplosivi”, e ai compagni M.T. ed E.M., accusati di reati minori.

Decine di compagni si sono riuniti in solidarietà al 4° piano dell’edificio Loukareos, mentre i procuratori mettevano in scena il loro spettacolo, permettendo solo a pochi di entrare nell’aula e nell’atrio, con il pretesto della pandemia. Hanno poi cercato, senza successo, di sollevare nuovamente la questione del comunicato dell’OLA (Gruppi Combattenti Popolari) ritrovato sul computer di Polykarpos, cercando di presentarlo come autentico.

L’accusa ha ammesso che la quantità di esplosivi ritrovata era molto inferiore a quella dichiarata inizialmente. Ha insistito sul fatto che i detonatori e le cartucce, rinvenute durante le perquisizioni a casa dei compagni, erano riconducibili all’OLA, e ha parlato di legami tra i militanti, il “terrorismo” e la criminalità organizzata. Ha infine ribadito le seguenti accuse: M.T. colpevole di possesso di armi, E.M. colpevole di insubordinazione e Polykarpos Georgiadis colpevole di possesso illegale di 2 kg di esplosivi.

L’avvocato della difesa ha parlato di come non ci fossero prove sufficienti che giustificassero tali accuse nei confronti dei compagni. Ha denunciato il banco dell’accusa di svolgere “attivismo legale”, nel suo sforzo di far combaciare le prove con gli scenari tipici dell’”anti-terrorismo”, e i presunti legami con la criminalità organizzata. L’avvocato della difesa ha poi parlato della condanna ricevuta dai nostri compagni da parte dei media e ha chiesto l’assoluzione di E.M. sia per il possesso di armi che per la disobbedienza e il rifiuto di fornire le sue impronte digitali in seguito all’arresto.

Infine, il compagno Polykarpos Georgiadis è stato scarcerato, il tribunale gli ha concesso la sospensione della pena, originariamente prevista con 5 anni di reclusione. Il compagno M.T. è stato condannato a 2 anni, con sospensione della pena, per il reato di possesso di armi, mentre il compagno E.M. è stato assolto da tutte le accuse.

Fonte: athens.indymedia.org via actforfree.noblogs.org

Traduzione: infernourbano